Vigili urbani sotto organico: agenti "anziani" richiamati per le strade

Domenica 14 Aprile 2019 di Camilla De Mori
Vigili urbani sotto organico: agenti "anziani" richiamati per le strade
UDINE -  «Vorrà dire che a presidiare Udine di notte ci saranno i vigili nonni, non i nonni vigile». La battuta è di Beppino Michele Fabris, della Cisal enti locali Fvg, dopo l'incontro di venerdì con i vertici del Comune di Udine e del Comando di Polizia locale. Ma la questione, assicura, è serissima, tanto che il Sapol e l'Ugl si dicono pronti alla mobilitazione. Motivo del contendere, fra le altre cose, l'intenzione annunciata di modificare il regolamento del Corpo togliendo «il limite di età per i poliziotti anziani, obbligandoli quindi ad espletare servizi esterni notturni, contro ogni logica di sicurezza sui luoghi di lavoro e contro ciò che avviene in altri enti di pari dimensione come Trieste e anche la Polizia di Stato». Ma il problema, a Udine, come sottolinea il comandante Eros Del Longo, è quello - arcinoto - della carenza di agenti e del mancato turnover: se in strada può andarci solo chi ha meno di 50 anni, dice Del Longo, «posso mandare in strada la notte 5-6 persone». Su oltre sessanta.

I SINDACATI «Non è una questione di numeri, è una questione di regole e di sicurezza: non si può prenderla sotto gamba. Non è che se il personale non basta, togliamo delle tutele....», dice Fabris «Abbiamo chiesto la discussione del regolamento soltanto dopo l'assunzione dei 12 agenti promessi». Ma Fabris (che non era presente, «l'Ugl ha parlato anche in nome della Cisal») se la prende anche con gli ufficiali che, secondo lui, «continuano a non prestare servizi esterni, festivi e notturni» e per la mancata convocazione per il rinnovo del contratto integrativo, che dovrebbe anche regolamentare le nuove indennità e reintrodurre quella per l'arma. «Se tutto rimarrà così si andrà alla mobilitazione». Pronto alle barricate anche Guarino Napolitano (Ugl), che bacchetta anche l'atteggiamento di Cisl e Uil. «Non si possono deporre le armi. Per noi, questa è materia di confronto sul tavolo negoziale. L'assessore ha detto che il fatto di parlarcene era un atto di pura cortesia - sostiene Napolitano -, che comunque la delibera andrà avanti. Ma stiamo scherzando? Valuteremo - dice ancora - nei prossimi giorni se sia il caso di procedere per un eventuale comportamento antisindacale, se del caso. E siamo pronti alla mobilitazione. Una cosa è correre dietro a un malvivente la notte quando si hanno 30 anni, se lo fai a 55 ti viene l'affanno...». Giovanni Di Matola (Cisl) ricorda che «quando si introducono modifiche a orari e turnazioni, il contratto prevede che si debba discuterne in trattativa negoziale. Venerdì ci hanno portato un'informativa: non hanno ancora cambiato. Sappiamo che l'organico e scarso, ma vogliamo sapere quando faranno le assunzioni annunciate. Siamo a 66 dipendenti e fra pochi mesi 4 andranno in pensione, mentre l'ideale sarebbe averne 90. Il regolamento ha quasi 18 anni. Quando ci hanno detto che vogliono togliere il limite di età per garantire la turnazione, abbiamo ribadito la necessità di procedere alle nuove assunzioni. Se toglieranno quel tetto, sottoporremo la cosa al giudizio dei lavoratori».
IL COMANDANTE Se l'assessore Ciani ha scelto il no comment, parla invece Del Longo. Che puntualizza: «Stanno attaccando l'intenzione di togliere il limite di età quando già l'Uti (da cui la Polizia locale udinese dipendeva fino a poco tempo fa ndr) aveva deciso di sospenderlo. Se non ne hanno discusso prima, non vedo perché ne debbano discutere adesso. Il problema è la carenza di organico. Non avendo un ricambio generazionale, se vogliamo garantire i servizi ai cittadini, o togliamo il tetto di età o manteniamo i limiti come vuole il sindacato e stiamo tutti in ufficio. La media a Udine è sui 55 anni, il limite per i servizi notturni è di 50 - dice Del Longo -. Se vogliamo garantire il servizio esterno, questo limite non ha più ragione di esistere: una volta, avendo un Corpo giovane, si potevano salvaguardare maggiormente i più anziani in servizio. Ma adesso, a far rispettare quel tetto, ne possono andare in strada cinque o sei...». 

 
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