Sputi ai poliziotti, la prof indagata guida il corteo dei centri sociali

Domenica 14 Aprile 2019 di Gabriele Pipia
La professoressa di matematica Maria Giachi
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PADOVA - Tamburi, megafoni e uno striscione portato a gran voce per le vie del centro: «Siamo tutte cattive maestre». Quindici giorni dopo gli scontri tra centri sociali e poliziotti in via Oberdan, gli attivisti della “Marzolo Occupata” tornano in strada. Lo fanno per schierarsi accanto alla professoressa Maria Giachi, indagata dopo gli sputi e la resistenza nei confronti delle forze dell’ordine, ma anche per protestare contro lo sgombero dell’ex mensa Marzolo. L’appuntamento è alle 15, ma è trequarti d’ora dopo che sulla Gran Guardia cala il silenzio. Il volume della musica si abbassa e i tamburi si fermano: in piazza dei Signori gli occhi sono tutti puntati verso Maria Giachi. La trentenne veronese, insegnante di matematica all’istituto superiore “Alberti” di Abano Terme, prende per prima il microfono e parla come un fiume in piena per sette minuti.
 
Il primo attacco è rivolto al mondo scolastico: «Combattiamo una scuola sempre più standardizzata e burocratizzata. Vuole solamente formare marionette e robot che acconsentono ciò che vuole la società. Noi chiediamo una scuola dove poter dire ciò che vogliamo e sviluppare le nostre idee». La professoressa tiene in mano un foglio di appunti, ma alla fine parla a braccio e alza sempre più la voce. «Il fascismo non è mai stato superato del tutto - grida -. Noi siamo qui per combattere il clima di odio e razzismo attorno a noi». Un altro passaggio-chiave del suo discorso riguarda il centro di Padova: «È sempre più una vetrina, ad uso e consumo di chi ha soldi da spendere per i bei vestiti e per lo spritz. Ma ora noi vogliamo riprenderci questo centro, e far sì che sia sempre più a nostra misura». 
NESSUNA PAURA
Spento il megafono, Maria Giachi torna sui fatti del 29 marzo e sulla propria attività didattica. «A scuola non ho avuto alcun problema, né con le colleghe né con i ragazzi - spiega -. Ho continuato a fare lezione nel migliore dei modi». La preside ha inviato un fascicolo all’Ufficio Scolastico Provinciale per valutare la situazione, ma lei non teme sospensioni. «Sono precaria e il mio contratto scadrà a giugno, ma non temo una sospensione - assicura -. Non ci sono gli estremi per qualcosa di questo genere. Sarebbe solo un provvedimento politico, calato dall’alto». 
Alle 16 in punto il corteo con oltre duecento persone si dirige verso via Dante e punta poi piazza Insurrezione. In prima linea c’è ancora la professoressa, poco più dietro le ragazze del movimento “Non una di meno”. Tengono in mano i cartelli che indicano la loro professione: dall’educatrice alla baby-sitter, dalla badante alla ginecologa. «Se toccano una, toccano tutte» urlano. E poi. ancora, un altro coro: «L’unica buona scuola è quella antifascista». 
LA PROTESTA
Mezz’ora dopo il corteo arriva sul Liston e procede verso palazzo Moroni. È qui che la professoressa Giachi riprende la parola, rispondendo alle accuse politiche che le sono piovute addosso nelle ultime due settimane: «L’assessore regionale Donazzan e il ministro Salvini dicono che io non sono compatibile con il ruolo di insegnante, ma sanno quali sono i reali problemi della scuola? Ci sono sempre più classi-pollaio, io stessa insegno ad una classe di trenta alunni dove è difficile instaurare un rapporto. Questi sono i problemi». I manifestanti applaudono, i militanti di Rifondazione si schierano con lei, un collega insegnante la abbraccia: «Un professore fuori da scuola è libero di fare attività politica». 
Il discorso si sposta poi sullo sgombero dell’ex mensa Marzolo: «Ci hanno allontanato dal nostro spazio, ma andremo oltre quelle quattro mura e ne troveremo altre» urla un ragazzo. Alle 18 il corteo rientra pacificamente nelle piazze, questa volta senza scontri con poliziotti e carabinieri. La Digos, intanto, continua a vagliare i filmati dello scorso 29 marzo: sono indagate almeno sei persone, ma la lista potrebbe allungarsi. 
Gabriele Pipia
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Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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