Figlia fannullona a 26 anni, il giudice dà ragione al papà e toglie l'assegno

Sabato 13 Aprile 2019 di Cristina Antonutti
Figlia fannullona a 26 anni, il giudice dà ragione al papà e toglie l'assegno
20
PORDENONE - Che dovrà trovarsi un lavoro adesso gliel'ha detto, nel nome del popolo italiano, anche il giudice. All'assegno di mantenimento, che il papà le versa da quando aveva l'età di 17 anni, il Tribunale di Pordenone ha messo un timer. Il conto alla rovescia è già partito, si fermerà esattamente tra un anno. Da quel momento la ragazza, che ha 26 anni e vive a Pordenone, non riceverà più alcun contributo, anche se non avrà ancora trovato un'occupazione che le garantisca un'indipendenza economica.

LE FOTO SU FACEBOOK A rivolgersi al Tribunale è stato lo stesso genitore. L'obiettivo? Spingere la figlia a diventare autosufficiente. Ai giudici, affinché potessero valutare lo stile di vita della 26enne, è stato portato come fonte di prova anche il profilo Facebook della ragazza. Centinaia di foto sono finite nel fascicolo: feste con gli amici, vestiti nuovi, vacanze... Insomma, tutto ciò che sui social si può condividere per strappare un mi piace. «In questo caso - spiega l'avvocato Laura Ferretti - si voleva far capire ai giudici che la giovane non si dà da fare per cercare un lavoro. Questa situazione non può durare all'infinito».

L'ASSEGNO Il papà è un operaio. Dieci anni fa si è separato dalla moglie, entrambi hanno una nuova vita e i figli nati dal loro matrimonio non sono più minorenni da tempo. Tuttavia, l'uomo continua a versare mensilmente alla ex consorte, sulla base del provvedimento emesso all'epoca dal Tribunale di Pordenone, 200 euro per sostenere le spese della figlia 26enne rimasta a suo carico. «È una somma modesta - osserva il legale - ma il mio cliente è un operaio, non ha grandi possibilità economiche e nel suo bilancio familiare questa cifra ha un certo peso. La ragazza non ha voluto studiare, ha lasciato gli studi a 17 anni e da allora non ha mai lavorato. Se non è autosufficiente, lo è per inerzia sua».

LA LEZIONE La legge dice che un figlio che non ha raggiunto l'indipendenza economica deve essere mantenuto. Ed è su questo punto che ha insistito la controparte, rappresentata dall'avvocato Silvia Sanzogni. Il collegio presieduto dal giudice Gaetano Appierto non è stato dello stesso avviso e, con un'inversione di rotta rispetto a un'altra decisione presa poco più di un anno fa, ha messo la scadenza di un anno all'assegno di mantenimento. «Il papà è contento - afferma l'avvocato Ferretti - È convinto che sia una sentenza educativa e che alla figlia sia stata una lezione di vita».
IL PRECEDENTE Poco più di un anno fa, sempre a Pordenone, un professionista era stato condannato a pagare 350 euro al mese alla figlia 26enne che non aveva raggiunto l'indipendenza economica ed era fuoricorso all'università. Ha dovuto continuare a provvedere alle spese ordinarie, straordinarie, sanitarie e universitarie. Il padre era pronto a sostenere la figlia maggiorenne soltanto in caso di bisogno, ma non era più disposto ad assecondare le sue scelte di vita, come ad esempio quella di non laurearsi e di non accettare un impiego. Aveva così cominciato a non pagare più l'affitto dell'appartamento che le garantiva vicino alla sede universitaria e le spese per le vacanze. Copriva soltanto spese mediche, auto e vestiti. I giudici - compresi quelli d'appello - avevano giustificato la figlia sostenendo che oggi «una certa inerzia nella maturazione che porta all'indipendenza dei giovani». Questo ha comportato un innalzamento del limite d'età dell'assegno di mantenimento.

 
Ultimo aggiornamento: 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci