Sesso senza protezione, boom di malattie sessuali tra i giovani

Venerdì 12 Aprile 2019 di Alberto Comisso
In aumento le malattie sessualmente trasmissibili tra i giovani
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PORDENONE -  Non solo Hiv ed epatite. Ma anche sifilide, herpes genitale, clamidia e papilloma virus. Aumentano, nella Destra Tagliamento, i casi di infezione da malattie sessualmente trasmissibili. Preoccupano soprattutto i casi che interessano giovani e giovanissimi che secondo Massimo Crapis, responsabile dell’Unità malattie infettive dell’Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale, «sono più preoccupati dal rischio delle gravidanze indesiderate che dalla possibilità concreta di contrarre, attraverso rapporti scoperti e per questo a rischio, malattie che non sempre possono essere curate».  Per l’Hiv, per esempio, non esiste ancora un vaccino ma grazie ai progressi della medicina il virus dell’immunodeficienza umana può essere tenuto sotto controllo. «In quanto a malattie sessuali e a rischi connessi mancano ancora una cultura e una preparazione di base. Il rischio contagio è dietro l’angolo e, nonostante le campagne di informazione e sensibilizzazione, si continuano a nutrire false credenze sulle modalità di trasmissione delle infezioni. La sensazione clinica è che i casi sono in aumento. Un trend – commenta l’infettivologo – in crescita ormai da 10 anni a questa parte. Si bada più ad evitare di rimanere incinta che a proteggersi dal rischio del contagio delle malattie veneree. L’utilizzo del preservativo è un presidio estremamente semplice contro il rischio di infezione. Se ne parla ma sempre con molta difficoltà».
I NUMERI
Negli ultimi tempi si è verificato un aumento esponenziale, soprattutto nella fascia compresa tra i 15 e i 35 anni, di infezioni sessualmente trasmesse. Statisticamente parlando, tra eterosessuali (uomini e donne) l’incidenza è praticamente la stessa. Ma i contagi avvengono soprattutto tra gli uomini (omosessuali) dai 35 ai 50 anni. «Questi - allarga le braccia Crapis - sono i risultati di un’accentuata promiscuità sessuale. Ma anche di un turismo sessuale sempre più diffuso. E ad essere colpiti, specie da sifilide ed herpes, sono persone anche di 60 e 70 anni». Alcune infezioni sono curabili – sifilide, herpes e clamidia – ma se trascurate possono portare a complicazioni importanti. Come, per esempio, il cancro. E’ il caso del tumore alla cervice uterina causato dall’Hpv (papilloma virus), per il quale da luglio cambierà lo screening: si andrà infatti ad individuare il dna del virus. Altre - come l’Hiv - sono curabili ma non guaribili. «Purtroppo – evidenzia l’infettivologo – ci troviamo sempre più spesso di fronte ad abitudini sessuali sbagliate. Si tende a sottovalutare non solo il contagio, ma anche la gravità delle malattie». A questo punto appare sempre più importante focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, spesso poco o male informata nonostante la quantità di notizie a disposizione.
LA CONOSCENZA
«Ho l’impressione che ci sia ancora poca informazione su come prevenire le infezioni - sottolinea Crapis - e ciò vale sia per i più giovani che per gli adulti, uomini e donne. A volte l’informazione è troppo poco esplicita. Ad esempio, non si riesce a fare passare il messaggio che basta anche un unico rapporto sessuale non protetto per trasmettere le infezioni». Lo stesso vale per i sistemi di prevenzione: «Del preservativo - ad esempio - si parla, ma sempre con molta difficoltà». In caso di dubbio, l’invito è ad affrontare comunque la situazione: «Queste sono infezioni - conclude Crapis - che nella stragrande maggioranza dei casi si possono diagnosticare bene, perché abbiamo test di laboratorio molto avanzati e precisi. Inoltre, specialmente negli ultimi anni, anche al Santa Maria degli Angeli si è diffusa una proficua collaborazione tra professionisti, ginecologi da una parte e infettivologi dall’altra, in quanto a scambio di informazioni e pareri relativi ai pazienti».
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