L'urlo del fondatore di WikiLeaks: «Il Regno Unito non ha civiltà»

Giovedì 11 Aprile 2019
Assange accusa: «Il Regno Unito non ha civiltà»
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Ecco Julian Assange, appena arrestato, davanti alle telecamere. Invecchiato, ammanettato e con una barba grigia che non rende giustizia ai suoi 47 anni, appare tuttavia indomito nel video che ne testimonia la cattura da parte della polizia britannica nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra. Il suo j'accuse, rilanciato dalle immagini riprese da tutti i media del Regno, si racchiude in due frasi pronunciate nella calca. La prima è una denuncia: «Il Regno Unito non ha civiltà»; la seconda un appello ai cittadini britannici: «Il Regno Unito deve resistere».



Un testimone, sostenitore di Assange, ha raccontato ai media di aver contato «almeno sei uomini» in borghese impegnati a «trascinare via Julian», oltre ad alcuni agenti di polizia in uniforme schierati a fare barriera intorno. «Julian ha detto qualche parola, ma è stato spinto in fretta a bordo di un furgone», ha proseguito l'uomo, descrivendo il fondatore di Wikileaks come «disorientato, non avendo visto la luce del giorno per oltre sei anni». «Portarlo via così è stato crudele», ha aggiunto, dicendo che lui come altri attivisti si aspettavano ormai la cattura, ma ritenevano sarebbe avvenuta «nottetempo». «Così è stato davvero scioccante», ha concluso, prima di spostarsi con altri manifestanti per protestare di fronte alla stazione di polizia in cui ora il giornalista australiano ed ex primula rossa del web è tenuto in custodia.
 

Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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