Tria all'Ecofin incassa l'appoggio Ue: «Rimborsare tutti seguendo le regole»

Venerdì 5 Aprile 2019
Tria: «La Flat tax nella legge di bilancio. Nessuna manovra correttiva»

Dopo gli attacchi subiti in Italia nell'ultima settimana, il ministro dell'Economia Giovanni Tria arriva in Romania, per la riunione informale dell'Eurogruppo, e incassa la fiducia dell'Europa. «È l'uomo giusto al posto giusto e al momento giusto», lo definisce il commissario Pierre Moscovici prima di entrare nell'incontro dei ministri che di Italia, stavolta, non parleranno. Nemmeno il collega olandese solleverà la questione, nonostante da dicembre abbia usato ogni occasione formale per ribadire il suo scetticismo sull'accordo tra Commissione e Governo sulla manovra 2019. Questa volta Tria atterra tra colleghi che ormai guardano a giugno, allo scenario politico post europee, e ai rischi potenziali di una Brexit di cui ancora non si conosce la forma.

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Il tema Italia, con l'economia che rallenta e il debito che sale, tornerà solo dopo maggio, ricordano i commissari. Tria arriva all'Eurogruppo di buon mattino. La giornata sarà intensa con un ritorno anticipato a Roma per limare il Def da presentare la prossima settimana. Non evita le domande dei giornalisti e torna sul tema più caldo in Italia: i rimborsi dei risparmiatori truffati dalle banche. «Vogliamo pagare tutti, quindi bisogna fare in modo che possano essere pagati nel più breve tempo possibile», ma «ovviamente» bisogna farlo «secondo le regole, perché altrimenti non si possono pagare», ha chiarito. In realtà il ministro è forte dell'appoggio dell'Europa su questo fronte: ormai già da diversi giorni ha chiuso un accordo con la dg Competition della commissaria Vestager, che gli ha consentito di chiudere i testi dei provvedimenti e consegnarli a Palazzo Chigi.

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L'accordo, confermato per ora solo ufficiosamente da Bruxelles, contiene un'apertura all'Italia che va oltre le aspettative generali. Non solo accetta l'eccezione della 'deroga socialè, ma la interpreta anche nella maniera più ampia possibile, tanto che i rimborsi coprirebbero in maniera automatica il 90% della platea degli interessati, e soltanto il 10% dovrebbe sottoporsi a verifica. Il ministro non ha quindi più bisogno di affrontare il tema con i commissari. C'è un altro fronte aperto a cui dedicarsi, ovvero quello dei conti pubblici. In un bilaterale con il vicepresidente Valdis Dombrovskis, Tria illustra le impostazioni del Def. E ricorda che «l'Italia si è già impegnata con la precedente legge di bilancio a rispettare le regole per i prossimi anni», quindi «gli obiettivi di rispetto delle regole sono confermati». Ovviamente, sottolinea, «con qualche cambiamento dovuto al fatto che il tasso di crescita è più basso». Ma anche quello non è un problema solo italiano: c'è «in tutta Europa e in particolare in Italia e Germania».

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La Commissione non può che prenderne atto, e con tutta probabilità sarà il motivo per cui nelle raccomandazioni di giugno non potrà chiedere una manovra correttiva all'Italia.
Tria è fiducioso: «Non dovremmo avere problemi», ha detto, svelando che «secondo il disegno del Def che presenteremo, già esiste una compliance (rispetto) con gli obiettivi». Dombrovskis ha ricordato al ministro come sia importante che l'Italia resti almeno «largamente conforme» alle regole del Patto di stabilità. Significa che deve assicurare il debito su un percorso di discesa, anche se il Pil rallenta. Per Tria è proprio il motivo per cui è fondamentale ora concentrarsi sulle misure per la crescita, anche se gli effetti di queste ultime si materializzeranno solo nella seconda metà dell'anno. Ma già dal 2020, spiega, dovrebbe andare meglio: secondo le ultime stime Ocse, si dovrebbe ridurre il gap di crescita rispetto al resto d'Europa.

Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 07:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA