Paura in centro città: rissa e sangue fra due bande di giovani

Lunedì 1 Aprile 2019 di Francesco Campi
I cocci di bottiglia sul sagrato
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ROVIGO - Sono arrivati a lanciarsi bottiglie di vetro, andate in frantumi davanti alla Rotonda, dove fino a qualche minuto prima giocava un gruppetto di bambini, in sella alle loro biciclettine. Tutto si è sviluppato in pochi istanti. Qualche offesa fra un gruppo di ragazzi, la maggioranza apparentemente di origini albanesi, radunati sotto il portico del Tempio della Beata Vergine del Soccorso, poi bottiglie vuote spuntate fuori da un grosso sacco di carta e impugnate minacciosamente per il collo, fino all’esplosione: volano botte, un ragazzo viene colpito in pieno petto da un calcio volante e finisce a terra. I suoi compagni, apparentemente nordafricani, scappano via verso viale Trieste, mentre l’altro gruppo, ben più numeroso, li insegue e lancia al loro indirizzo le bottiglie e una nuvola di insulti in albanese. Attimi di paura nel cuore della città, sotto gli occhi attoniti di chi, attorno alle 19, si trovava in piazza XX Settembre. Non un fatto isolato, però. Nel primo pomeriggio, infatti, un’altra rissa, apparentemente con  gli stessi protagonisti, era divampata in un luogo ancora più centrale, piazza Vittorio Emanuele, più o meno attorno alle 15. Un gruppetto di nordafricani viene raggiunto e accerchiato da un gruppo di ragazzi dell’Est al centro della piazza. Sono tutti giovanissimi. E se le danno di santa ragione. Volano calci e pugni. Poi una fuga, verso la Gran guardia, quindi fino in corso del Popolo, dove la mischia si riaccende. Colpi proibiti. Qualcuno cade a terra, qualcuno sanguina. Non è una banale zuffa, ha più l’aria di un vero e proprio regolamento di conti fra bande.
Chi assiste alla scazzottata si spaventa e chiama immediatamente il 113. Arrivano una Volante della polizia e una Gazzella dei carabinieri. Si muove anche una pattuglia della Polizia locale, che bloccano i ragazzi quasi all’altezza di piazza Matteotti, davanti alla Pescheria nuova. Chiedono cosa sia successo, le risposte sono vaghe. Un ragazzo con un cane al guinzaglio, che abbaiava e ringhiava in modo minaccioso, lancia verso uno dei giovani nordafricani una frase buttata lì come per chiarire il motivo: “Lascia stare la mia donna, capito?”. L’altro sembra non capire. Nega di sapere di cosa stia parlando. Qualcuno viene identificato, ma nessuno racconta alcunché alle forze dell’ordine. Nessuno è ferito gravemente.
Tutto sembrerebbe rientrato, ma non è così. Qualche ora dopo, di nuovo, una sorta di guerriglia urbana che deflagra inaspettatamente e velocemente. Apparentemente dopo un tentativo di chiarimento che rinfocola la violenza. Le bottiglie erano già state preparate: forse una sorta di agguato. Una Volante della polizia arriva in piazza poco dopo la rissa, ma dei giovani violenti non c’è più traccia. Restano, a terra, i cocci delle bottiglie. E un senso di disagio che aleggia nell’aria. Fra l’altro, un accenno di rissa, già venerdì sera, fra due gruppi contrapposti, si era sviluppato sempre in centro, sotto i portici di via Cavour.
Ultimo aggiornamento: 08:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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