Violentata in stazione Circumvesuviana, scarcerato anche il secondo indagato. Ira Di Maio

Giovedì 28 Marzo 2019
Violentata in stazione Circumvesuviana, scarcerato anche il secondo indagato. Ira Di Maio
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A distanza di sei giorni dalla scarcerazione del primo giovane indagato, un diverso collegio del Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato la misura cautelare del carcere emessa dal gip anche per il secondo dei tre giovani accusati di stupro di gruppo ai danni di una 24enne di Portici (Napoli), che ora si dice pentita di avere denunciato le violenze subite. Gli abusi, secondo il racconto reso dalla giovane, in lacrime, sarebbero avvenuti la sera dello scorso 5 marzo, nel vano ascensore della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. 

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I giudici, in una composizione simile ma non uguale a quella che la notte tra giovedì e venerdì scorsi ha scarcerato il più giovane dei tre indagati, il 18enne Alessandro Sbrescia, la scorsa notte hanno rimesso in libertà anche il 19enne Antonio Cozzolino.

Resta in carcere adesso solo Raffaele Borrelli, 19 anni, difeso dall'avvocato Massimo Natale, che ha anche lui presentato ricorso e sta ora aspettando che venga fissata la data dell'udienza. Attraverso il suo legale, l'avvocato Maurizio Capozzo, la giovane di Portici ha espresso tutto il suo dolore: «Se avessi saputo tutto questo non avrei denunciato. Sono stata interrogata per ore dalla polizia, dai magistrati e dagli psicologi. Ho cercato di dare il massimo contributo, e a che è servito? Sono delusa e amareggiata, soprattutto perché non riesco a comprendere come sia possibile prendere una decisione del genere, che mi fa solo pensare che non sono stata creduta nel mio racconto». 

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La liberazione di Cozzolino, così come è accaduto per Sbrescia, ha scatenato un nuovo vespaio di polemiche sul web, e non solo. Il vice premier Luigi di Maio la definisce «una vergogna»: «Non sta a me entrare nel merito della decisione presa, - scrive il capo politico del M5s su FB - ma permettetemi di dire che è una vergogna che, a poche settimane dalla violenza, due di quei tre delinquenti siano già liberi di andarsene in giro a farsi i cavoli propri». L'Associazione nazionale magistrati però definisce «inaccettabili, oltre che intrinsecamente contraddittorie» le parole di Di Maio. «Il Ministro - si legge in una nota - usa la parola vergogna a fronte di una decisione la cui motivazione non è a lui nota, perchè non ancora depositata».

E, infatti, le motivazioni alla base della decisione presa dal Riesame per il primo dei tre indagati scarcerato saranno rese note solo tra qualche settimana. I difensori dei tre indagati hanno tutti sostenuto la tesi del rapporto sessuale consensuale che, però, al momento, non emerge dagli accertamenti clinici eseguiti, anche di recente, sulla 24enne. Gli inquirenti, intanto, vanno avanti con il loro lavoro e stanno acquisendo altro materiale probatorio, verosimilmente per presentare opposizione. Approfondimenti, in particolare, sono in atto su uno dei tre cellulari sequestrati agli indagati. Proprio qualche giorno fa i magistrati hanno depositato una corposa documentazione integrativa. 

Ultimo aggiornamento: 18:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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