Pestaggio baby gang a "Le Barche": «Così hanno massacrato mio figlio»

Giovedì 28 Marzo 2019 di Davide Tamiello
L'esterno del centro Barche dove è avvenuto il tentato furto che ha scatenato la "vendetta"
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MESTRE - «Quando l’ho visto in ospedale, in area rossa, con il viso tumefatto da tutti quei pugni, ho ceduto. “La prossima volta lascia stare, girati dall’altra parte”, gli ho detto. Lui mi ha guardata e mi ha risposto: «No mamma, non è quello che mi hai insegnato”. Sono a pezzi, ma sono anche tanto orgogliosa di lui». A parlare è C., madre del ventenne picchiato a sangue da una baby gang martedì pomeriggio all’interno del centro commerciale “Le Barche”. Un’aggressione del branco per vendicare un sgarro imperdonabile: l’aver sventato, due ore prima, il furto di un monopattino elettrico e aver fatto arrestare dalla polizia locale i due responsabili. Il ragazzo e il fratello minore, di 18 anni, erano a Mestre per un pomeriggio di svago. 
 
«Il più grande lavora a Venezia, in un ristorante, era il suo giorno di riposo. Aveva appena parcheggiato la bicicletta, quando proprio in parte ha visto quei tre ragazzini che stavano cercando di rubare il monopattino. Si è messo in mezzo per impedirglielo, e quelli gli hanno risposto solo “fatti i c...tuoi e vattene”». I due fratelli, però, non si sono arresi: hanno chiamato la polizia locale, e gli agenti li hanno scoperti sul fatto: due di loro, un 18enne e un 17enne, sono stati arrestati mentre il terzo, un 14enne, è stato denunciato. Però, non era finita qui. Il ventenne ha notato immediatamente un atteggiamento strano. «Uno dei tre, prima di essere portato via dagli agenti, continuava a fissarlo e a sorridere. Come se volesse dirgli: “Adesso te la faccio pagare”. E intanto continuava a mandare messaggi con il cellulare, forse ai suoi amici». Finite le operazioni dei vigili, i due fratelli hanno potuto riprendere il loro programma e si sono diretti verso il centro “Le Barche”. «Avevano capito di essere seguiti, si sentivano osservati. E così sono entrati di corsa, convinti di essere al sicuro. Poi, gli insulti: una decina di ragazzini ha cominciato a prendersela con il maggiore: “Infame”, “spione”, “ti ammazziamo di botte”. Senza aspettare si sono infilati in una profumeria. È lì che è successo tutto». Incuranti di tutti e tutto, si sono scagliati contro i due fratelli. «In tre hanno aggredito il più piccolo, gli altri, in sette o otto, se la sono presa con il maggiore». Il ragazzo è alto più di un metro e novanta, ma difendersi per lui diventa impossibile. «L’hanno tempestato di pugni, ha perso i sensi. Mi ha raccontato di aver provato a strisciare per mettersi in salvo, ma continuavano a piovere colpi da tutte le parti fino a quando non è svenuto. Le ragazze della profumeria hanno iniziato a urlare, hanno chiamato le guardie della vigilanza privata e la polizia, ma gli aggressori sono riusciti a fuggire. Non li conoscevano, non li avevano mai visti, eppure me li hanno massacrati». Il minore se l’è cavata con gli occhiali rotti e quattro giorni di prognosi. Per il più grande, invece, la situazione è un po’ più seria: venti giorni di prognosi, mandibola lussata, pugni al volto e alla testa. «L’hanno portato via in ambulanza, in ospedale era in stato confusionale. Abbiamo passato la notte in ospedale». C. è ancora sotto choc, e a stento trattiene lacrime di rabbia e commozione. «Ho cinque figli, ho insegnato loro a tendere la mano a chiunque e a non voltare mai lo sguardo. Sono fiera del fatto che stiano provando a fare la differenza. Ma cosa sarebbe successo se uno di quei ragazzi avesse avuto un coltello?» 
La polizia, ora, sta cercando di risalire ai responsabili. Quei teppisti su cui, ormai, si sta indagando da mesi. Dopo l’arresto dei primi due per il tentato furto, con ogni probabilità, arriveranno i provvedimenti anche per il resto del gruppo, di cui a quanto pare farebbero parte ragazzini italiani e stranieri tra i 18 e i 13 anni, già conosciuti in città e dalle forze dell’ordine per precedenti scorribande. La baby gang di Mestre potrebbe avere a questo punto i giorni contati.
 
Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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