Test-farsa per gli immigrati: 5 arresti al centro un'agenzia di Marghera

Martedì 26 Marzo 2019
foto di repertorio
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MARGHERA - Test farsa per gli immigrati: un'indagine condotta dalla Procura di Modena ha portato all'arresto di cinque persone per corruzione, falso ideologico, truffa ed altri reati. Coinvolta un'agenzia con sede a Marghera, la Diffusion World srl. In carcere uno dei responsabili F.L.,  41 anni, la moglie, S.P.,  47 anni,  è ai domiciliari.
Gli immigrati coinvolti in tutta Italia sono 6000 circa.

Sono stati gli agenti di polizia dell'ufficio immigrazione della questura di Modena a insospettirsi di fronte a stranieri con il certificato che comprovava l'uso e la conoscenza dell'italiano, quando invece la lingua non la conoscevano per niente. Così è nata l'operazione della squadra mobile 'Celi', che ha portato a cinque arresti su ordinanza di custodia cautelare. È inoltre emerso che lo stesso meccanismo illecito portava a volantini lasciati direttamente all'interno dell'ufficio della questura di Modena, a disposizione degli stranieri, con numeri di telefono che sono risultati intestati a due degli indagati. L'ufficio immigrazione ha rilevato 28 casi di stranieri che risultavano conoscere la lingua, ma che, in realtà, non erano in grado di parlare o scrivere in italiano. Dalle registrazioni si vede come alcuni degli stranieri non fossero nemmeno in grado di ricopiare gli esami che erano già stati compilati per loro.

«È stato smascherato con estrema professionalità, sia della procura della Repubblica che della squadra mobile delegata alle indagini un giro di affari gestito da una coppia di italiani titolare di una società con agenzia in tutta Italia che, con il pretesto di organizzare corsi di lingua necessari per l'ottenimento di permessi di lungo termine con carta di soggiorno, otteneva dai cittadini stranieri esborsi di denaro di gran lunga superiori a quelli dovuti». Lo dice in una dichiarazione il procuratore capo di Modena, Lucia Musti, commentando l'operazione della Polizia di Stato. «La Magistratura - continua Musti - conferma il proprio ruolo di intervento, al fine di garantire il rispetto delle regole nelle molteplici procedure richieste per ottenere la regolarizzazione sul territorio nazionale, per garantire che il raggiungimento di uno status sia riconosciuto solo nel rispetto della legge e non costituisca fonte di guadagno per malavitosi».
Ultimo aggiornamento: 17:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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