Bus dirottato, l'ex comandante: «Un incubo con un lieto fine»

Martedì 26 Marzo 2019 di Claudia Borsoi
Il maggiore dei carabinieri Giancarlo Carraro
VITTORIO VENETO - Molto emozionante rivederli. E poi i ragazzi sono così spontanei con i loro abbracci». A quasi una settimana dal dirottamente del loro autobus, ieri i 51 alunni della scuola media Vailati di Crema hanno potuto rivedere i carabinieri che li hanno salvati dal piano di morte che l'autista del mezzo aveva architettato. Tra i militari impegnati nelle operazioni di salvataggio anche un volto noto ai vittoriesi, quello del maggiore Giancarlo Carraro, oggi comandante della compagnia dei carabinieri di Crema e, fino al 2014, alla guida della compagnia di Vittorio Veneto.
IL LEGAME In città Carraro, sposato e padre di due figli, era rimasto per sette anni. E ancora forte è il suo legame con Vittorio Veneto pur mancando già da cinque anni. Vittoriese d'adozione, si è innamorato della città, tanto da prendere casa qualche anno fa a Borgo Olarigo e fare così spesso ritorno a Vittorio, dove mantiene ancora tanti amici. Il maggiore Carraro, mercoledì scorso, ha coordinato le operazioni di salvataggio dei bambini presi in ostaggio da un cittadino italiano con origini senegalesi. Un fatto finito alla ribalta delle cronache nazionali e che si è concluso nel migliore dei modi grazie alla destrezza di due ragazzi che, con il cellulare, hanno contattato il 112 e chiesto aiuto. Tempestivo poi l'intervento dei carabinieri di Lodi, San Donato e Crema che hanno scongiurato il peggio. Minuti infiniti per i bambini intrappolati dentro all'autobus cosparso di benzina e anche per le forze dell'ordine, impegnate nel trarli in salvo in uno scenario senza precedenti e carico di emozioni.

IL RACCONTO «L'allarme è scattato verso le 11.15 ricorda il comandante Carraro con riferimento a mercoledì 20 marzo - La dirigente della scuola media mi ha contatto dicendomi che l'autobus non aveva fatto ritorno a scuola e che la bidella aveva ricevuto da un alunno una richiesta d'aiuto. Grazie alle telefonate degli studenti abbiamo capito che il mezzo era diretto verso Milano. Con una pattuglia della radiomobile e una volante della polizia stradale di Crema ci siamo diretti a tutta velocità verso San Donato. Abbiamo raggiunto l'autobus e quando abbiamo visto il fumo per un istante abbiamo pensato al peggio. Scesi dalle auto ci siamo trovati una scena surreale: i bambini ci venivano incontro, urlando e piangendo». C'era un autobus vuoto poco distante e i carabinieri, coordinati dal comandante, hanno fatto salire i ragazzi, mettendoli al sicuro. «Insieme agli insegnati abbiamo cercato di tranquillizzarli fino a quando si è creato un clima in un certo senso sereno: per metterli a loro agio ci siamo scattati dei selfie. Mentre cercavamo di identificarli prosegue Carraro - sono arrivati i soccorritori del 118. Quelli che erano contusi sono stati trasferiti in ospedale, mentre gli illesi in autobus hanno raggiunto la palestra di San Donato, dove sono arrivati psicologi e genitori. È stata una giornata molto particolare, abbiamo vissuto fortissime emozioni».

L'INCONTRO Ieri, incontrando i ragazzi, quelle emozioni sono stati rivissute. «Da padre, quando ho visto la nube nera alzarsi dall'autobus, ho avuto paura della tragicità dell'evento confida il comandante Carraro - poi quando ho visto i ragazzi venirci incontro terrorizzati ho capito che bisognava passare all'azione e con determinazione li ho portati nell'autobus vuoto. E qui le emozioni negative sono diventate positive nel momento in cui, con i miei occhi, ho visto che tutti erano in salvo e ci ringraziavano. I genitori ci hanno stretto le mani e oggi (ieri ndr) è stato molto emozionante rivederli e sentirsi dire che siamo i loro angeli custodi. Un plauso va a miei uomini e ai colleghi che sono riusciti a liberare i ragazzi e bloccare l'autista prima che la situazione precipitasse».
 
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