Amianto in Pediatria, "sfrattati" dalla scuola interna i bambini ricoverati

Lunedì 25 Marzo 2019 di Federica Cappellato
L'ingresso della Pediatria
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PADOVA - Amianto in Pediatria, ha chiuso la scuola elementare riservata ai bambini ricoverati. La bonifica nell’area al terzo piano interessata dal rinvenimento di tubazioni idriche rivestite in asbesto ha costretto a sacrificare l’attività didattica destinata ai più piccoli, ovvero lo spazio attrezzato con libri, banchi e seggiole, di fatto una grande aula, dedicata all’istruzione tra i sei e i dieci anni.
Il cantiere, nel lato ovest della palazzina realizzata nel 1956 dall’architetto Daniela Calabi, è stato esteso “mangiandosi” anche il polo scolastico: i bambini devono così studiare in locali di fortuna, all’entrata del reparto, nella sala riunioni dei medici, direttamente nella stanza di degenza.

 
FIORE ALL’OCCHIELLO
E sì che la scuola in Pediatria era uno dei fiori all’occhiello dell’assistenza erogata dall’Ospedale civile di Padova, primo d’Italia - quarantacinque anni fa - a dotarsi di un polo scolastico ufficialmente riconosciuto. L’istruzione resa agli studenti delle medie e delle superiori non ha subìto variazioni, essendo le aule ubicate altrove rispetto al famigerato terzo piano, ma viene da sè che la scuola, priva delle elementari, risulta pesantemente monca. Una scuola silenziosa, perchè in Ospedale non suonano campanelle, ma premurosa, attenta, dolce, testarda: insegna a leggere, scrivere e trasformare il tempo della malattia in un tempo di crescita.
Una cosa seria, accreditata dal ministero dell’Istruzione con programmi didattici seguiti passo passo, regolamentata da scrutini e pagelle con voti dal valore legale, riconosciuti dai rispettivi poli scolastici di appartenenza dei pazienti-studenti.
Bello guardare negli occhi e ascoltare la voce dei docenti dell’istituto comprensivo Ardigò e dell’istituto commerciale Calvi, una ventina, tra scuola d’infanzia, elementare, media e superiore, a coprire italiano, storia, diritto ed economia, chimica, scienze, biologia, inglese, fisica.
LEZIONI
Le lezioni, in contemporanea alle scuole oncoematologia, il day hospital, tra i piccoli ricoverati per malattie metaboliche, cardiache, neurologiche, i bimbi trapiantati. Parola d’ordine: flessibilità oraria e organizzativa, e pari dignità a tutti. Diritto ad essere giovani chini sui libri, con la possibilità di imparare, anche tra una seduta di radioterapia, una tac o una risonanza magnetica.
Non ci sono cattedre di legno, solo tanta buona volontà, a dispetto degli spazi risicati (fino al paradosso della scuola elementare per la quale non si è riusciti a trovare una sistemazione alternativa in tutto l’edificio) e del dolore che si affaccia ad ogni angolo.
Le fondamenta le creò l’istituto comprensivo Ardigò, che nel 1974 varò in via Giustiniani la sezione “Clinica pediatrica”, con la scuola elementare statale, nel 1977 di quella materna. Negli anni successivi, con l’ampliamento delle specializzazioni mediche infantili e dei relativi reparti, il Dipartimento di Pediatria chiese e ottenne l’estensione del servizio d’istruzione.
NUMERI
E oggi sono mille ogni anno i pazienti che studiano mentre sono ricoverati, senza perdere tempo prezioso per la loro formazione. Lo scorso Natale la “Scuola in ospedale” lo ha festeggiato con un bel calendario, patrocinato dal Lions Club Padova Graticolato Romano, con i mesi contraddistinti da “ritratti d’autore”, opera dei bimbi ricoverati all’interno di un polo speciale, punto di riferimento, di supporto e di continuità al vissuto di ciascuno, offrendo uno spazio di esperienza, di studio, di gioco. Mai avrebbero pensato che “marzo” sarebbe stato un mese triste, con lo stop forzato di un progetto che era stato una conquista nell’umanizzazione della cura. Le elementari in Pediatria riapriranno non prima di settembre. Quindi con l’avvio del prossimo anno scolastico.
Federica Cappellato
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Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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