Spaccio di droga, puniti non solo i pusher: scattano le multe per i clienti

Domenica 24 Marzo 2019 di Davide Tamiello
Spaccio di droga, puniti non solo i pusher: scattano le multe per i clienti
5
VENEZIA - Una delle regole base della microeconomia è che all'aumentare della domanda cresce anche l'offerta. Il mercato della droga non fa differenza: lo spaccio prolifera dove c'è più richiesta. In questo settore Mestre, in Veneto, nel giro di un paio d'anni ha imposto la propria egemonia. Ora il Comune di Venezia è vicino a una rivoluzione copernicana nella lotta alla vendita di stupefacenti (e in particolare all'eroina, causa di una ventina di morti per overdose dal 2017 in poi, quattro solo nell'ultimo mese): sanzionare i clienti. La norma comparirà nel prossimo regolamento di polizia urbana, che dopo i passaggi preliminari in commissione, approderà in Consiglio comunale per l'approvazione già nella seduta di aprile. L'obiettivo, quindi, è di renderlo operativo entro l'estate. Il meccanismo è lo stesso utilizzato per la lotta a un altro fenomeno: la prostituzione. Le multe ai clienti che si fermano anche solo a contrattare una prestazione scattano in base alla tutela giuridica della sicurezza urbana,  prevista peraltro dal testo unico degli enti locali del 2017. Tradotto: facendo rientrare il colloquio d'affari con una prostituta tra le attività che possono creare allarme sociale, degrado e disagio sulla pubblica via, è possibile applicare la sanzione amministrativa. Lo stesso ragionamento adesso verrà applicato anche allo spaccio: chi compra (se scoperto a farlo in strada, e quindi in luogo pubblico) sarà multato. La differenza con la situazione attuale è fondamentale: oggi un compratore viene solo segnalato alla prefettura come assuntore. Una sanzione amministrativa salata dovrebbe essere un deterrente, quantomeno per spostare il fenomeno da Mestre e da via Piave, epicentro dello spaccio. «L'importo sarà deciso dalla giunta: andiamo da 50 a 500 euro - spiega il commissario capo della polizia locale di Venezia e responsabile del servizio Sicurezza urbana, Gianni Franzoi - ma insisteremo perché venga fissata una cifra che si avvicini il più possibile al limite massimo». Una strategia annunciata, già due anni fa, dall'assessore alla Sicurezza Giorgio D'Este. «Se vogliamo ridurre la domanda dobbiamo colpire l'offerta, è inevitabile a questo punto», commenta. E in effetti, carabinieri, vigili e polizia in un anno tra operazioni varie e singoli arresti hanno spedito in carcere oltre un centinaio di pusher. Che, però, nonostante tutto continuano a prediligere la zona di via Piave. «Le ultime identificazioni - continua Franzoi - ci dicono che gli spacciatori dell'area oggi sono per la maggior parte nigeriani in possesso di permessi di soggiorno per motivi umanitari, molti dei quali in arrivo in treno da Padova». Motivo per cui, dalla settimana scorsa, la polizia locale ha previsto tre pattuglie stabili in via Piave nel servizio serale e notturno.
I NUMERIA dispetto di tutte le attività e gli arresti, però, i compratori non sono diminuiti: nel 2018, infatti, le segnalazioni alla prefettura per consumo sono state 1.087, con un aumento del 5,43% rispetto al 2017. La conferma arriva anche dai numeri dell'attività dell'ufficio Lavoro di prossimità del Comune: nell'ultimo anno sono state assistite circa 950 persone diverse (di cui 271 nuove) per un totale di circa 9mila contatti tra le varie strutture. Il Serd dell'Ulss 3 veneziana, infine, negli ultimi anni ha preso in carico 350 ragazzi al di sotto dei 25 anni, di cui un centinaio di nuovi. I dati parlano di un primo contatto con la cannabis e gli alcolici già a 13-14 anni, mentre nell'ultimo periodo l'eroina ha visto i primi accessi ai servizi già a 15 o 16 anni.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci