Passeggeri stipati sul vagone Venezia-Adria, treno fermo e caos: arriva la polizia

Venerdì 22 Marzo 2019 di Gaia Bortolussi
Passeggeri stipati sul vagone Venezia-Adria, treno fermo e caos: arriva la polizia
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Un solo vagone da Venezia ad Adria, dentro passeggeri stipati, molti di più del consentito: il capotreno non fa ripartire il convoglio e fa intervenire la Polfer. I passeggeri rimangono a terra per più di un'ora e monta lo scontento. Si è consumata così, ieri pomeriggio, un'altra giornata di caos nella linea gestita da Sistemi Territoriali. La situazione nella quale si sono trovati studenti e lavoratori che ieri hanno preso il treno delle 14.19 per Adria è stata definita assurda, la tipica goccia che fa traboccare il vaso di una situazione già al limite da gennaio. A causare il nuovo disagio una scelta dell'azienda riferita da una pendolare presente sul treno. «Che vi fosse un serio problema per la sicurezza dei passeggeri è apparso subito chiaro - racconta la pendolare, che vuole rimanere anonima - rispetto ad altri giorni invece che tre vagoni ce n'era uno solo e pure del modello vecchio, si tratta di pezzi non  proprio ben messi dove già di consueto l'aria è pesante per l'odore di gasolio. Scelta incomprensibile e mal calcolata, vista la mole di persone che ogni giorno usa il vettore di quell'ora. L'azienda dovrebbe saperlo. Già da Venezia, dove sono salita io, il treno era pieno. Arrivati a Mestre, ha cominciato a salire ancora gente, troppa per il solo vagone a disposizione. Tanto che ci siamo ritrovati stipati come bestie, addirittura dentro il bagno e la cabina del macchinista, senza nessuna sicurezza. I finestrini non si aprivano, per fortuna nessuno ha accusato malori, ma la situazione è stata davvero assurda». 
TENSIONEA quel punto anche il capotreno, visto il sovraccarico, non ha fatto ripartire il treno e ha chiesto l'intervento della Polfer per regolarizzare la situazione. A quanto pare infatti il solo vagone a disposizione poteva contenere 110 persone, ieri al suo interno invece se ne contavano 170, con ancora gente sulla banchina. «Alcuni di noi si sono alterati - racconta ancora la testimone - ci siamo trovati in una situazione vergognosa, nessuno ci dava spiegazioni su cosa avremmo dovuto fare e su quanto saremmo rimasti fermi. Tra noi molti studenti anche minorenni che non sapevano a che ora sarebbero tornati a casa. E' partito così anche qualche diverbio con il personale. I toni si sono alzati quando sono arrivati cinque poliziotti che sono saliti a bordo e hanno deciso di far scendere tante persone che hanno poi dovuto aspettare il treno dopo, quello delle alle 15.40. Peccato che pure quello, con 4 vagoni, fosse stracolmo; così siamo rimasti in piedi di nuovo». 
«Siamo esasperati - conclude - Sistemi Territoriali ci fa capire ancora una volta che non ha la minima idea delle esigenze dei propri utenti, che non ci rispetta. Questa presa in giro deve finire». 
Nelle ore successive qualche pendolare ha anche deciso di raccontare l'accaduto al noto programma televisivo Striscia la Notizia. Ancora, il comitato dei pendolari Venezia-Adria, informato in tempo reale sull'accaduto, fa sapere che sta valutando come agire di conseguenza. 
Gaia Bortolussi
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