Congresso delle famiglie, minacce agli albergatori che ospiteranno i relatori

Martedì 19 Marzo 2019
Congresso delle famiglie, minacce agli albergatori che ospiteranno i relatori
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VERONA - «Ad alcuni albergatori veronesi sono arrivate minacce, anche telefoniche, riguardo all'ospitalità dei relatori del Congresso mondiale delle famiglie. Minacce che noi abbiamo decisamente respinto al mittente». Lo denuncia Giulio Cavara, presidente dell'Associazione albergatori di Confcommercio Verona, a proposito della denuncia degli organizzatori del Congresso delle famiglie. «Noi ospitiamo tutti i clienti che prenotano nei nostri alberghi - ha spiegato Cavara - senza alcun tipo di pregiudiziale. Noi svolgiamo il nostro lavoro in modo professionale con chiunque arriva nelle nostre strutture senza alcun tipo di ideologia, a prescindere dalle idee politiche, dalla religione, dalla razza».

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Nei giorni scorsi, un comunicato dell'area vicina alla sinistra antagonista aveva invitato al boicottaggio degli alberghi che hanno siglato una convenzione con il Congresso delle famiglie, stilando anche una sorta di «black list» degli hotel. «Siamo pubblici esercenti - ha ribadito Cavara - diamo ospitalità a tutti e il tema della polemica, per quanto ci riguarda, è insignificante. Possiamo dire che si tratta di una fake gigantesca. Noi non abbiamo il potere di intervenire - ha concluso -; gli ospiti del Congresso mondiale delle famiglie verranno trattati con i guanti bianchi nello stesso identico modo come tutti i nostri clienti».

GLI ORGANIZZATORI «Noi come i neri ai tempi della segregazione. Non solo non si doveva organizzare un Congresso sulle Famiglie ma i papà, le mamme e i bambini non devono avere ospitalità negli alberghi di Verona secondo la dittatura del pensiero unico, ragion per cui è iniziato il boicottaggio dei partner dell'iniziativa. Siamo arrivati alla denuncia alle autorità degli albergatori di Verona di telefonate e mail di minaccia e intimidazione». Lo affermano, in una nota, Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo 2019, in risposta a quello che considerano il «clima di odio innescato dalle polemiche».

«Ci dovremo sedere sui posti infondo negli autobus - proseguono gli organizzatori - o dovremo girare con segni di riconoscimento? La responsabilità di questo gioco al massacro è della politica, del M5s e del Pd che hanno deciso non solo di non partecipare ma di innescare questa moderna caccia alle streghe pro-family, avvelenando il clima e alimentando un odio folle. L'ultima novità è che 130 tra professori e ricercatori dell'Università di Verona hanno firmato contro il Congresso Mondiale delle Famiglie in nome del pluralismo, sì ma quale? La libertà di opinione ed espressione in Italia è gravemente sotto attacco». «Come al tempo delle dittature - concludono - oggi chi ci vuole impedire di parlare vorrebbe che non avessimo alcun diritto. Subiamo una nuova ghettizzazione e i media ci bullizzano ridicolizzando i nostri temi. Siamo stati inondati di menzogne, fake news anche istituzionali, ma noi andiamo avanti per il bene delle famiglie».

LA CONTRO MANIFESTAZIONE
Un corteo e tre giorni di mobilitazioni, per parlare «di diritti delle donne e delle persone Lgbtqi» è stato convocato dall'associazione «Non una di meno» di Verona, in concomitanza con il Congresso mondiale della famiglia.

L'associazione si era già mobilitata in occasione della presentazione di una mozione antiabortista in Comune, inscenando una protesta con vestiti che richiamavano la serie tv «The Handsmaid's Tale». La tre giorni si chiamerà «Verona città transfemminista», e prevede convegni sulla teoria gender, laboratori di piazza contro sessismo e razzismo, proiezione di cortometraggi. Il 30 marzo è previsto un corteo con movimenti nazionali e internazionali e domenica 31 un'assemblea femminista con attiviste da Argentina, Polonia, Francia e Olanda.

Ultimo aggiornamento: 20:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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