L'attentato in Nuova Zelanda e la strage dei cristiani perché non serve fare paragoni e stilare classifiche

Martedì 19 Marzo 2019
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Caro Direttore,
la strage compiuta in Nuova Zelanda di mussulmani in preghiera con 50 morti e decine di feriti rappresenta un fatto terribile che giustamente è stato condannato a livello mondiale. Quello che però mi riempie di grande tristezza è che tutto l'imponente apparato dell'informazione mondiale che si è mossa per questo tragico fatto praticamente quasi nulla si sia mobilitato nel tempo per parlare degli oltre 3 mila Cristiani trucidati nel mondo, spesso in modo orribile, solo nel corso del 2018 per la loro religione. Questo purtroppo è particolarmente evidente in Italia dove persino la Chiesa parla troppo poco dei suoi Martiri. Questo sbilanciamento è troppo forte e lo considero inaccettabile.

Alberto Schibuola
San Donà di Piave


Caro lettore,
spesso i parallelismi inducono ad una lettura eccessivamente semplificata e fuorviante della realtà. L'assassinio di 50 persone raccolte in preghiera avrebbe fatto il giro del mondo qualunque fosse il credo religioso delle vittime. L'incredibile dinamica dell'attentato, il fatto che sia stato diffuso in diretta attraverso Facebook e l'inquietante profilo dell'omicida, hanno ulteriormente contribuito a rendere clamorosa la notizia e suscitare drammatici interrogativi nell'opinione pubblica mondiale. L'identità musulmana delle vittima è un elemento certamente importante di questa tragedia. Ma lo è per cercare di capire cosa che ha scatenato tanta furia omicida, non per dare più risalto alla notizia. In altre parole: penso che della tragedia di Cristchurch si è parlato e si parlerà molto non perché sono stati uccisi fedeli dell'Islam, ma per la sua tragica eccezionalità; per dare una spiegazione (ammesso che sia possibile) a ciò che di così terribile è avvenuto in quelle due moschee; per comprendere come sia stato possibile che un solo uomo abbia potuto rendersi colpevoli di tante morti; per capire se poteva contare su eventuali complici o su sostenitori più o meno occulti. Sono queste le domande a cui dobbiamo provare a dare una risposta. La strage silenziosa dei cristiani è una tragica realtà, colpevolmente ignorata dai mass media di tutto il mondo. Ma misurare il diverso spazio e attenzione dedicate dai mass media internazionali in base al credo religioso delle vittime credo abbia poco senso e, soprattutto, non ci aiuta a capire. La strage di Cristchurch di venerdì scorso e l'assassinio di cinque sacerdoti cattolici Centrafrica o di sette in Messico avvenuti nei mesi scorsi, sono volti diversi del Male e dell'intolleranza. Che dobbiamo preoccuparci di combattere. Senza stilare classifiche.
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