Uccisa sulla porta della villa, Calligaris chiede il rito l'abbreviato

Mercoledì 27 Febbraio 2019
Uccisa sulla porta della villa, Calligaris chiede il rito l'abbreviato
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Si è aperta ieri a Udine, l'udienza preliminare del processo per l'omicidio di Tatiana Tulissi, uccisa a colpi di pistola l'11 novembre 2008 sull'uscio di villa Calligaris a Manzano, dove abitava con l'allora compagno Paolo Calligaris, chiamato ora a difendersi dall'accusa di omicidio. In aula c'erano i familiari di Tatiana, la mamma Meri Conchione e i fratelli, Marco e Marzia, che si sono costituiti parte civile. Con loro c'era l'avvocato Laura Luzzato Guerrini, che li ha assistiti nel corso di questi dieci lunghi anni dopo il delitto.
«È certamente difficile per loro», ha spiegato l'avvocato Luzzato Guerrini, sottolineando il dolore dei familiari per la perdita di Tatiana che non si attenua. Non c'era invece Paolo Calligaris, che ha sempre respinto con forza l'accusa. Per lui c'erano i suoi legali, gli avvocati Rino Battocletti e Cristina Salon, che hanno depositato una serie di atti di indagini difensive svolte in questi mesi dopo la richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura. Si tratta di alcune sommarie informazioni testimoniali raccolte dai difensori. Nonché di una serie di consulenze realizzate sempre per conto della difesa: una consulenza medico-legale; un'analisi della prova dello stub cui fu sottoposto all'epoca Calligaris per la ricerca di particelle da polvero da sparo che diede esito negativo; una consulenza su alcune immagini, in particolare su delle macchie di sangue rinvenute sulla ruota dell'auto dell'uomo a dimostrazione, secondo la difesa, del suo arrivo sulla scena dopo la commissione del delitto; una consulenza psicologica e una sui tempi di percorrenza del percorso fatto quel giorno. Il gup Andrea Odoardo Comez ha quindi aggiornato l'udienza al 18 marzo su richiesta del pubblico ministero Marco Panzeri per consentire alla Procura e alle parti civili di leggere ed esaminare la documentazione prodotta dalla difesa. Materiale che ora la Procura intende studiare «per vedere se dobbiamo modificare qualcosa o svolgere ulteriori accertamenti», spiega il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo. In udienza non sono state ancora formalizzate istanze di riti alternativi. Ma la difesa preannuncia un possibile abbreviato. «Andremo verso l'abbreviato afferma l'avvocato Battocletti -, convinti che il materiale d'indagine, sia quello della Procura sia il nostro, sia assolutamente idoneo a portare a un'assoluzione con formula piena in tempi brevi. Eravamo già convinti che non ci fossero nemmeno gli estremi per una richiesta di rinvio a giudizio e riteniamo anche che ci sia ancor più materiale favorevole al nostro assistito rispetto a quando la sua posizione venne archiviata».
 
Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 16:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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