La giornata nazionale del Profumo ha scritto la parola fine per l’appuntamento bolognese con la bellezza: Cosmoprof, che ha tenuto per quattro giorni Bologna in stato di occupazione da parte di un numero esorbitante di visitatori , ha calato la saracinesca con un bilancio positivo che supera qualsiasi previsione.
Oltre 11 miliardi di fatturato per il settore sono una cifra da capogiro che ci costringe a fare un esame delle nostre abitudini , dei nostri desideri, del nostro modo di vivere.
Bellezza, cosmesi, profumo sono una dimensione che si propone come un ponte verso un quotidiano più vivibile, sostenibile, green. Ecologia, preoccupazione per l’inquinamento , formule destinate a mantenere l’ambiente a portata di salute, sono l’obbiettivo che con questa edizione di Cosmoprof è stato raggiunto non solo con l’esposizione negli stand ma organizzando incontri, dibattiti, esplorazioni nel contesto più importante che riguarda i materiali impiegati, le lavorazioni.
Ma pur sempre di bellezza si tratta, ed è evidente che oggi questo sostantivo astratto sta occupando la parte più impegnativa dell’universo consumistico.
Con la collaborazione dell’Accademia del profumo si è svolta la rassegna delle fragranze che il pubblico considera più vicine al trend 2020. In omaggio all’impegno green vincono le essenze naturali, le fragranze che parlano il linguaggio più familiare legato ai fiori, tenendo al primo posto per questa stagione la rosa.
Nel nome della rosa si propongono fragranze fresche o essenze di spessore che raccontano tempi lontani, quando l’acqua di rose era la profumazione più femminile .
Impossibile parlare di cosmesi e di prodotti di bellezza senza sconfinare nell’universo maschile. Non sol o creme dopo barba sempre più nutrienti , lozioni ammorbidenti, shampoo tonificanti proposti con la stessa varietà dedicata alla produzione per la donna, ma i versione maschile anche matite per labbra, fard , creme confezionate con la complicità del chiaro di luna.
Gli uomini rincorrono oggi la bellezza come valore, né più nè meno come le donne : ma la storia ci insegna che non è una novità: dagli albori della civiltà, l’uomo ha fatto ricorso a interventi di cosmesi e di trucco con segni dipinti su viso e corpo come messaggi d’amore o di guerra. Nel Sei o nel Settecento le parrucche più elaborate, le creme sbiancanti per la pelle, i nei disegnati con la matita erano prerogativa anche maschile. Portava la parrucca anche il Re Sole, ma una sistemata alla parrucca davanti allo specchio se la dava anche il feroce Robespierre.
Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
MODI E MODA di
Luciana Boccardi