Morta nell'incidente: accertamenti sull'auto di Cristina, "sotto accusa" il ruotino

Domenica 17 Marzo 2019 di Lucio Piva
Cristina Sartori
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TEOLO - C'erano solo i due grandi cani maremmani bianchi, ieri mattina a far la guardia al vivaio di Cristina Sartori, la cinquantaquattrenne morta nel pauroso schianto avvenuto venerdi mattina in via Montemerlo. Nella giornata in cui, abitualmente si avvicendavano clienti per acquistare piante e fiori, destava impressione vedere le serre vuote e, accanto a loro, il piccolo ma ordinato pre fabbricato utilizzato come abitazione dalla donna. Per i clienti che frequentavano l'azienda florovivaistica, l'incidente mortale costato la vita a Cristina è ancora motivo di incredulità. «Ero solita venire il sabato per acquistare delle piantine racconta una cliente di Praglia e la titolare era sempre disponibile e gentile. Era presente in serra dalla mattina presto sino alla sera tardi e dava l'impressione di essere un'assidua lavoratrice. Non posso credere che sia morta in quel modo». I cani che presidiano la serra erano  l'autentica passione per Cristina. «Era molto affezionata agli animali racconta ancora la cliente che la seguivano ovunque si muovesse all'interno del vivaio». Nei prossimi giorni il pm Sergio Dini che ha aperto un fascicolo sulla morte della donna, acquisirà i dati dell'autopsia. Attende poi altri rilievi dagli agenti della polizia locale del Distretto dei Colli, impegnata a fare luce sulle cause che hanno determinato l'orrendo impatto costato la vita alla 54enne. Sotto accusa sarebbe la ruota di scorta con la quale la Volvo C30 di Cristina Sartori avrebbe ripreso la marcia da Cervarese verso Teolo. A compiere il cambio della ruota è stato il compagno della donna che seguiva, a bordo del suo mezzo, la vettura a distanza. Dopo poco è avvenuto lo schianto. Il compagno è stato praticamente il primo ad accorrere per salvare Cristina. Uno dei primi quesiti al vaglio dei periti è quello di verificare la consistenza della ruota di scorta in rapporto al peso dell'auto. L'aspetto meccanico tuttavia non è il solo elemento che sarà oggetto del dettagliato rapporto atteso dal pm. Oltre al mezzo finito distrutto dopo l'urto sono stati posti sotto sequestro diversi oggetti rinvenuti all'interno dell'auto della vittima. Sulla loro consistenza gli investigatori hanno espresso il più assoluto riserbo. Un unico elemento che traspare dai primi rilievi è la velocità dell'auto che non sarebbe stata elevata al momento dell'impatto mortale della vettura contro il platano. Gli stessi agenti, a quanti hanno sottolineato la pericolosità della strada, hanno precisato che da oltre vent'anni non avvenivano incidenti lungo il percorso. Il rettilineo ove è accaduto lo schianto garantiva piena visibilità. Questo rende plausibile l'ipotesi del guasto meccanico o di un possibile malore all'origine del violento urto costato la vita a Cristina Sartori. 
Lucio Piva 

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