A Padova vivono 35 mila stranieri: Arcella quartiere più cosmopolita

Domenica 17 Marzo 2019 di Luisa Morbiato
A Padova vivono 35 mila stranieri: Arcella quartiere più cosmopolita
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PADOVA - A Padova su 210.806 residenti, gli stranieri sono 34.833. Di questi 16.620 sono maschi e 18.213 femmine. È stato presentato ieri pomeriggio all'auditorium del Centro Culturale San Gaetano il Dossier Statistico Immigrazione, che contiene molti interessanti numeri in chiave padovana. I dati si riferiscono al 2017. 
Il quartiere dove l'incidenza maggiore è l'Arcella: 10.774 stranieri, ossia il 27,37% dei 39.253 residenti. La nazionalità più rappresentata nella provincia di Padova è quella romena con 31.892 persone delle quali il 54,9% donne. A seguire Moldavia (10.272), Marocco (8.912), Cina (8.263), Albania (6.115) e Nigeria (3.835). In questa particolare classifica troviamo poi Filippine (2.271) e Ucraina (2.064).
Padova registra la più alta percentuale di cittadini nigeriani del Veneto, in prevalenza maschi e proveniente quasi tutti dalla stessa area. La Nigeria, come è stato sottolineato, è una delle nazioni a più alto tasso di emigrazione. 
L'ANALISITra i presenti al convegno, l'assessore al Sociale Marta Nalin. «A Padova fino al 31 dicembre del 2017 sono stati rilasciati, nel corso degli anni, 70 mila permessi per residenti in città ed in provincia, il 73,4% di questi a tempo indeterminato: 1.737 sono i permessi di asilo, 227 riguardano la protezione internazionale, 344 la Sussidiaria (un permesso intermedio tra quello di asilo e quello umanitario). Sono invece 811 i permessi umanitari - spiega Nalin -. In Italia ci sono 5 milioni di residenti stranieri e i permessi sono 334.000. I dati di Padova sono quindi in linea con l'andamento nazionale. Stiamo cercando di far fronte a quanto previsto dal Decreto Salvini in particolare nella parte che dispone l'abolizione del permesso umanitario. Stiamo lavorando in rete per trovare una soluzione alternativa trasformando gli umanitari in permessi di lavoro. Sta già accadendo infatti che persone inserite con un lavoro ed un'abitazione alla scadenza del permesso umanitario perdano sia il lavoro che la casa. Il Decreto prevede l'assegnazione di un permesso per una sorta di atto eroico, ad esempio per il ragazzo che di recente ha salvato una persona che stava annegando». 
I RIFUGIATIAltro capitolo riguarda lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), utilizzato dagli enti locali con fondi nazionali che accompagnano limmigrato ad essere autonomo ed autosufficiente. A Padova lo Sprar è attivo dal 2006 e, attualmente ospita 50 persone in maggioranza uomini. 
«Il Decreto Salvini restringe anche gli Sprar quindi non è più possibile ampliarlo come avevamo previsto - continua Nalin - ma stiamo lavorando per attuare lo Sprar per i minori entro il 31 marzo prossimo per usufruire di una finestra del Decreto. Attualmente i minori stranieri non accompagnati in città, dei quali si fa carico l'amministrazione, sono 200. Di questi 115 sono affidati ad istituti gli altri sono sistemati in affido familiare». 
A presentare i dati del dossier è stato Gianfranco Bonesso, responsabile regionale Idos. «La provincia di Padova conta circa 900 mila abitanti e vede 94 mila residenti stranieri, circa il 10% della popolazione, in aumento rispetto all'anno precedente. Di questi il 53% sono donne, un aumento verificatosi anche durante la crisi economica anche se i cittadini stranieri vedono un alto tasso di disoccupazione che va oltre il 22% - afferma Bonesso - mentre i nuovi nati sono 1.500, non sufficienti a colmare il calo demografico».
Luisa Morbiato
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