«Mio figlio non dovrà sentirsi in colpa per la mamma. Voglio tutta la verità»

Venerdì 15 Marzo 2019 di Maurizio Marcon
Antonio Giordano e Francesca Schirinzi, morta dopo aver dato alla luce il loro secondo figlio

«Ho presentato denuncia querela al tribunale di Treviso perché voglio che sia fatta luce sulle cause delle morte di Francesca: lo faccio soprattutto per Marco Francesco, per quando sarà grande e si chiederà perché lui c’è e la mamma no. Non voglio che si senta in qualche modo responsabile della sua morte». Antonio Giordano, caporal maggiore capo alla caserma “Cimic” Group South di Motta di Livenza, è affranto dal dolore per la morte della sua amatissima Francesca, ma in questo momento non si commisera e pensa alla vita appena nata, al suo futuro. «Mi affido alla Magistratura – spiega - perché attivi tutte le indagini necessarie, le perizie da eseguire e tutti gli atti che ne conseguono. Voglio capire cosa è successo perché quando il bambino crescerà e saprà tutta la storia, un giorno, non dovrà pensare, non dovrà dire che è stata colpa sua. Voglio che sia fatta chiarezza».
 
Fare quindi luce sulle reali cause della morte senza alcun scopo risarcitorio. «La Magistratura deve fare il suo corso - sottolinea il caporal maggiore della “Cimic” - per accertare come sono andati veramente i fatti e, ripeto solo alla scopo di tranquillizzare un giorno Marco Francesco: ora è soprattutto a lui che devo pensare».
LA SCELTA DI ODERZO Ma perchè Francesca, che si trovava nel suo paese del Salento, fino a poco tempo fa, in attesa della conclusione della gravidanza, è tornata poi al nord per partorire in un reparto maternità di primo livello, com’è quello dell’ospedale di Oderzo, senza magari affidarsi al Ca’ Foncello di Treviso o all’Angelo di Mestre che hanno una casistica di migliaia di parti all’anno e con una capacità d’intervento d’eccellenza in caso di gravi complicanze? «Quattro anni fa – spiega Antonio Giordano - prima di venire ad abitare ad Annone Veneto, abitavamo a Motta di Livenza e per la nostra primogenita ci affidammo all’ospedale di Oderzo. Tutto andò bene. Anche questa volta, pur essendo venuti ad abitare in provincia di Venezia, per motivi di praticità e non solo burocratici, ma anche per i corsi pre-parto da seguire, ci siamo affidati al nosocomio trevigiano. Comunque sembra di capire che il parto si sia svolto in modo naturale senza presunte iniziali complicanze. In ogni caso sarà ora la Magistratura ad accertare come si siano svolti i fatti».
PUNTO NASCITE A questo proposito c’è da rilevare che anche l’ospedale di Portogruaro, il cui punto nascite dovrebbe essere teoricamente di riferimento per i residenti in Comuni del Portogruarese, è un ospedale spoke con un reparto di maternità di primo livello dove i parti sono significativamente scesi e dove manca un pediatra dedicato per la patologia neonatale.

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 12:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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