Sgridò l'assessore e venne trasferito. Addetto Veritas riabilitato dal giudice

Venerdì 15 Marzo 2019 di Gianluca Amadori
Sgridò l'assessore e venne trasferito. Addetto Veritas riabilitato dal giudice
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CHIOGGIA - Fu sospeso dal lavoro e dallo stipendio per 10 giorni e poi trasferito in un’altra città per aver fermato al bar l’assessore comunale al Bilancio e alle società partecipate di Chioggia, Daniele Stecco, contestandogli di aver depositato due scatoloni di carte e documenti all’esterno dell’apposito bidone per la raccolta differenziata. Ma ora, a distanza di due anni dai fatti, il Tribunale di Venezia ha dichiarato illegittima la sanzione disciplinare che Veritas, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti in molti comuni della provincia di Venezia, aveva inflitto ad un suo dipendente di 56 anni. Il giudice Anna Menegazzo ha condannato Veritas a riassegnare il dipendente alle sue mansioni originarie di ispettore ambientale e a risarcire il «danno alla professionalità» da lui sofferto a seguito del trasferimento e dell’inquadramento inferiore, versandogli un terzo della retribuzione lorda maturata nel periodo di lavoro nella sede di Mestre.
 
La sentenza pone fine ad una causa di lavoro molto combattuta, che l’ispettore ambientale di Chioggia ha avviato subito dopo il trasferimento “punitivo” con l’avvocato Leonello Azzarini, il quale ha contestato i provvedimenti di Veritas, denunciandone le «finalità ritorsive»: nell’atto di citazione e nelle successive memorie prodotte nel corso del giudizio, il legale ha sostenuto che il dipendente, nonostante si fosse scusato, fu trasferito dopo che l’assessore si era recato a protestare con i vertici aziendali.
SANZIONE SPROPORZIONATA
Nella sentenza si legge che «risulta del tutto sproporzionata la sanzione comminata». Secondo il giudice, infatti, «anche se la condotta accertata costituiva comportamento disciplinarmente rilevante, in quanto slegata da procedura ispettiva, non si tratta di fatto caratterizzato da gravità né dal punto di vista oggettivo né soggettivo, anche considerata l’elevata anzianità aziendale del Naccari e l’assenza di precedenti disciplinari a suo carico».
La scoperta degli scatoloni con all’interno documenti riferibili all’assessore Stecco e alla moglie risale all’8 aprile del 2017. Il giorno seguente, sulla base di una segnalazione anonima a Veritas, uno dei tre ispettori che avevano effettuato il rinvenimento fu spostato. Gli altri due cercarono di notificare la sanzione di 75 euro a casa dell’assessore, ma inutilmente (la norma prevede l’obbligo di notifica a mani). La sanzione, quindi, non fu mai contestata. 
L’incontro al bar con Stecco risale al 22 giugno 2017: secondo il giudice non c’è prova che vi sia stato un comportamento aggressivo e arrogante contro l’assessore, né che fossero presenti altri avventori. Ma l’ispettore fu ugualmente spostato a Mestre.
Nell’agosto del 2017 sul caso erano intervenuti alcuni consiglieri comunali di opposizione di Chioggia, i quali denunciarono il comportamento dell’assessore, sostenendo che era stato lui a chiedere e ad ottenere il trasferimento dell’ispettore che lo voleva multare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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