Brexit, May sconfitta di nuovo: respinto l'accordo con la Ue. «Oggi il voto per il "no deal"»

Martedì 12 Marzo 2019
Brexit, May sconfitta di nuovo: respinto l'accordo con la Ue. «Domani voto per il "no deal"»
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Dopo settimane di attesa stasera sapremo il responso di Westminster sull'accordo Londra-Ue sulla Brexit. Dopo la svolta di ieri sera, con Bruxelles che ha concesso al Regno Unito una clausola di salvaguardia sul mantenimento di un confine senza barriere fra Irlanda e Irlanda del Nord, le previsioni sono tuttavia tornate fosche. Il risultato del voto del parlamento britannico arriverà intorno alle 20.15 italiane, ma l'esito atteso è una nuova bocciatura, seppur meno pesante di quella incassata dalla premier Theresa May a gennaio.

«Dopo l'accordo di ieri sera tra Juncker e May tutto dipende ora dal voto alla camera dei comuni, ma in caso di esito negativo una hard Brexit sarà più probabile che mai.

Teniamo le mani sul volante e allacciamo le cintura di sicurezza», ha avvertito il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen oggi a Strasburgo.

«Oggi è il giorno» della decisione, «oggi è il tempo» di attuare ciò «che il popolo, non questa Camera ha stabilito» votando a favore del referendum sulla Brexit e «chiedendo un cambiamento», ha detto May nell'ultimo appello ai Comuni prima del voto di ratifica sul suo accordo. Un accordo che rappresenta il compromesso «migliore possibile», ha ripetuto May, invitando i deputati al «pragmatismo nel bilanciare rischi e benefici» e nell'evitare di far sì che «la ricerca della perfezione sia nemica del bene».

L'accordo sulla Brexit «è stato migliorato» e offre garanzie «legalmente vincolanti» sul backstop, ha spiegato May quasi senza voce in apertura del dibattito sul secondo voto di ratifica, invitando tutti i deputati a esprimersi a favore. L'alternativa, ha avvertito, è fra «questo accordo» e il rischio che «la Brexit vada perduta».

May ha ribadito il suo 'no' a un secondo referendum, rispondendo alla domanda della deputata verde Caroline Lucas che la sollecitava ad accettare un nuovo «voto popolare di conferma» del suo accordo in cambio di un via libera alla ratifica della Camera dei Comuni. May ha ripetuto che un referendum c'è stato, che era stato indicato all'elettorato come definitivo e che ripeterlo significherebbe aprire le porte magari a «un terzo referendum» e così via, mentre ha detto che «non vi sono evidenze» che il popolo britannico abbia cambiato idea rispetto al 2016. La premier Tory ha inoltre riaffermato il valore delle intese aggiuntive raggiunte ieri a Strasburgo sul backstop, sostenendo che il diritto riconosciuto al Regno Unito di «sospenderlo e anche di uscirne» unilateralmente in caso di «cattiva fede» negoziale dell'Ue nella ricerca di soluzioni alternative per assicurare il mantenimento del confine aperto fra Irlanda e Irlanda del Nord rappresenta una nuova «garanzia legale reale».​

Il Partito Laburista voterà di nuovo contro l'accordo sulla Brexit di Theresa May, dopo le intese di Strasburgo che non garantiscono «nessun cambiamento» sostanziale, ha detto il leader dell'opposizione britannica, Jeremy Corbyn, sostenendo che il governo «ha fallito» nel portare a casa «gli obiettivi» che esso stesso si era dati sul backstop irlandese. «Questo accordo non dà un livello sufficiente di certezze al Paese» ed è figlio del «caos» interno alla maggioranza, ha tagliato corto Corbyn.

L'accordo sulla Brexit proposto da Theresa May «era un cattivo accordo a dicembre quando il Labour decise di votare contro, era un cattivo accordo a gennaio quando è stato respinto con la più ampia sconfitta mai subita da un governo in questa Camera e resta un cattivo accordo oggi», ha affermato Corbyn, accusando la premier di non aver accettato un vero dialogo su opzioni diverse e di ripresentare ora lo stesso testo.

Il leader laburista ha poi provato a rilanciare quella che ha definito «l'alternativa credibile, seria e sensata» del proprio piano B: un piano che - ha detto - mira fra l'altro a garantire la permanenza del Regno nell'unione doganale, «un allineamento ravvicinato al mercato unico e un allineamento dinamico su diritti e tutele» di lavoratori e ambiente e che «può trovare una maggioranza» a Westminster. «Vogliamo un accordo diverso» - ha concluso Corbyn - in grado di proteggere «l'economia e i posti di lavoro» che «stanno già soffrendo» nel Paese a causa delle incertezze attuali.

Pollice verso contro l'accordo sulla Brexit di Theresa May da otto deputati di spicco in rappresentanza dei Tory brexiteer più oltranzisti e degli alleati unionisti nordirlandesi del Dup. Le intese raggiunte a Strasburgo dalla premier con i vertici Ue sul backstop «non soddisfano l'impegno preso dal governo alla Camera dei Comuni di ottenere cambiamenti legalmente vincolanti nell'accordo di recesso», scrivono gli 8, fra cui l'ex ministro conservatore per la Brexit, Dominic Raab, e il capogruppo del Dup, Nigel Dodds.

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 20:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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