Mattarella a Belluno: «I Giochi del 2026? Avrete tutto l'appoggio possibile»

Martedì 12 Marzo 2019
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
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BELLUNO - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato stamani  a Fortogna di Longarone  per rendere omaggio, nel cimitero monumentale, ai duemila morti della tragedia del Vaiont del 9 ottobre 1963. Il Capo dello Stato è stato accolto dal presidente della Regione Luca Zaia e dal sindaco di Longarone Roberto Padrin. All'interno del cimitero i superstiti ed i parenti delle vittime, all'esterno la popolazione che ha salutato il presidente al suo arrivo. Il presidente dopo il sorvolo in elicottero della diga, arriverà a Belluno dove in teatro incontrerà i volontari della protezione civile che si sono adoperati al ripristino dei boschi distrutti dal tornado "Vaja" del 29 ottobre scorso.

LE PAROLE DI MATTARELLA
Sergio mattarella si è espresso anche sul delicato tema dell'Autonomia regionale: «Il Presidente della Regione e il Presidente della Provincia hanno evidenziato alcuni problemi. Vi sono problemi di cui si stanno occupando Governo e Parlamento, sui quali quindi non posso esprimermi».

Sui disastri ambientali, «limitarsi a evocare la straordinarietà di fatti che si affacciano prepotentemente, per giustificare noncuranza verso una visione e progetti di più lungo periodo, è un incauto esercizio da sprovveduti» ha affermato a Belluno il presidente alla commemorazione delle vittime del tornado. «Sono convinto che, ancora una volta, dalle 'Terre alte' saprà venire un esempio di grande valore per tutta la nostra comunità nazionale, frutto del patrimonio di civiltà accumulato nei secoli dalle genti di montagna» ha aggiunto  «Ripristinare la buona salute di un territorio richiede laboriosità e tenacia, qualità che non difettano certo alle popolazioni di queste terre. Esaurita rapidamente la fase dell'emergenza con il generoso contributo del mondo del volontariato, le ragioni del recupero, per non provocare alterazioni permanenti e gravi nel tessuto del bosco, si sono fatte imperiose, con il ritorno della buona stagione». Ricordando quindi che «la Prima guerra mondiale aveva prodotto devastazioni immani nel Triveneto, anche sul piano ambientale» e che «con impegno, in quel dopoguerra, misero radici importanti foreste e boschi divenuti 'della memorià, quelli oggi duramente colpiti, così come quelli sull'altipiano tanto caro a Mario Rigoni Stern», Mattarella ha infine sottolineato che «appartiene alla vocazione del nostro popolo saper esprimere saggezza, fermezza e industriosità nei momenti più ardui».

OLIMPIADI  Toccato anche il tema delle Olimpiadi del 2026: «Hanno grande importanza, non solo per le due città protagoniste della candidatura (Milano e Cortina, ndr) ma per tutta l'Italia. Assicuro tutto il sostegno e l'appoggio possibile»  ha quindi aggiunto  il Capo dello Stato.

 



IL GOVERNATORE ZAIAIl presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha posto all'attenzione del presidente Mattarella  le «grandi questioni» dell'Autonomia e delle Olimpiadi invernali come obiettivi per il futuro e sui quali sarebbe importante il supporto del Quirinale. «Non consideriamo irrispettosa la partita dell'Autonomia - ha detto Zaia - perché si pone nell'alveo della Costituzione e non è la secessione dei ricchi ma l'inizio di un percorso nuovo di questo Paese».
Per quanto riguarda i giochi olimpici, Zaia ha ricordato come si sia riusciti a «mettere insieme due grandi comunità, Cortina e Milano. Il dossier oggi è al fotofinish con la Svezia, abbiamo bisogno del suo aiuto delle sue relazioni, di tutto quello che può aiutarci nel percorso».


CERIMONIA A Longarone c'è stata la preghiera del vescovo di Belluno Feltre, mons. Renato Marangoni, che ha ricordato il «disastro evento del 1963 ed ha invocato coraggio e speranza per chi è scampato a quella tragedia e per i familiari delle vittime, e per la popolazione della valle. Il vescovo ha anche auspicato »sapienza da parte degli amministratori pubblici. Quindi, il presidente da solo, si è recato di fronte alla grande croce del cimitero, costruita con gli alberi della terra bellunese , e si è raccolto per un momento di preghiera e riflessione. Il presidente ha quindi salutato uno ad uno i sopravvissuti e i familiari delle vittime, per poi partire per Belluno dove, nel teatro Comunale incontrerà i sindaci dei comuni agordini colpiti dal tornado Vaja di fine ottobre.
 
 


LE TAPPE DELLA VISITA  I tempi sono estremamente rigidi come settimane di preparazione all'evento hanno chiaramente imposto. Il volo da Roma è atterrato all'aeroporto di Istrana (Tv). Il programma: il Presidente proseguirà in elicottero fino al cimitero Monumentale di Fortogna a Longarone. L'ultimo Capo dello Stato a metterci piede era stato Ciampi nel 2003. Poi, tempo permettendo, il Capo dello Stato dovrebbe risalire in elicottero ed effettuare un sorvolo nei boschi falciati dal maltempo. Dopo l'atterraggio all'avio-superficie di Belluno salirà in auto e andrà al teatro comunale. L'ingresso al pubblico è consentito fino a trenta minuti prima delle dodici quando è previsto il suo arrivo. Trecento cinquanta posti in platea, 156 nella prima galleria e i 139 nel loggione sono interamente riservati. Il pubblico potrà stare fuori e seguire i discorsi da un maxi schermo, montato dal pomeriggio di ieri. Collaudati anche gli altoparlanti. A fare da cornice ci saranno 350 bambini provenienti dalle scuole. Sul palco due di loro, di 10 anni, Alice e Valerio, a raccontare cos'è stata la tempesta Vaia.

Ultimo aggiornamento: 17:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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