Caso Gaiatto, Najima patteggia 4 anni e paga 4 milioni: tutto allo Stato

Domenica 10 Marzo 2019
Najima Romani
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PORDENONE - Mega truffa della Venice Investment Group: per i 67 milioni spariti investendo nel forex la 32enne lignanese Najima Romani patteggia per associazione a delinquere, truffa aggravata, autoriciclaggio e abusivismo finanziario. La compagna di Fabio Gaiatto incassa 4 anni 2 mesi e 10mila euro di multa tra le feroci polemiche dei risparmiatori che, nel tentativo di indurre la Procura a rompere l'accordo raggiunto con l'avvocato Elisa Trevisan, avevano fatto una petizione con 140 firme. «Lei - scrivevano riferendosi all'assegno di 5mila euro messo a disposizione delle vittime assieme a un orologio Cartier - 5mila euro li spendeva in un giorno». Il gup Monica Biasutti ieri ha ritenuto la pena congrua e ha disposto, come sanzione per il reato di autoriciclaggio, la confisca di tutti i beni intestati a Studio Holding doo, società croata amministrata dalla Romani e fallita a ottobre 2018. Si tratta di immobili per un valore di 4 milioni di euro.  Incamererà tutto lo Stato, compresi gli affitti degli appartamenti.
 
IN TACCO 12 La Romani, tutta vestita di nero, elegante con il tacco 12 tempestato di Swarovski, ieri era molto tesa.

Non può beneficiare della condizionale e, al termine dell'udienza, il furgone della penitenziaria l'ha riportata in carcere a Trieste. È uscita di scena così, in completa solitudine, unica presente sul banco degli imputati. «La revoca della misura cautelare? È prematuro parlarne», ha osservato il suo legale. Il processo si chiude anche per Massimo Baroni di Piario (Bergamo), che ha versato 9mila euro per poter patteggiare 1 anno 6 mesi e 3mila euro di multa (pena sospesa). Il suo legale, Andrea Ciccarone, ha ottenuto le spese di parte civile compensate, altrimenti sarebbe stato un massacro dal punto di vista economico. Per il maestro di tango, il triestino Ubaldo Sincovich che ha versato a titolo risarcitorio 8.500 euro, la pena è stata di 1 anni 5 mesi e 7mila euro di multa (il gup gli ha respinto l'istanza di proscioglimento). Ha patteggiato con la semidetenzione, che gli spetta se un domani, per qualche motivo, gli fosse revocata la condizionale. Ancora in sospeso il patteggiamento di Marija Rade, ex direttrice slovena della Venice, da cui la Procura pretende almeno 80mila euro per patteggiare 2 anni. Respinta, invece, la proposta di patteggiamento di Massimiliano Vignaduzzo, di San Michele al Tagliamento. Inizialmente la trattativa si era fondata su un versamento di 50mila euro a favore delle vittime, ma poi la cifra è scesa a 5mila. A quel punto è calato il niet del procuratore Raffaele Tito. L'udienza preliminare è proseguita con il gup Eugenio Pergola. Sarà lui, il 29 maggio, a processare Fabio Gaiatto. Il fondatore del gruppo Venice è stato ammesso all'abbreviato, rito che tutte le parti civili hanno accettato. Significa che l'avvocato Guido Galletti si ritroverà addosso oltre mille vittime. Gaiatto finora non si è mai presentato in udienza. Dal carcere di Tolmezzo continua a puntare il dito contro i tre ex collaboratori che ha denunciato per truffa in Croazia. Uno di loro - secondo la sua ricostruzione - avrebbe in mano cambiali per 6 milioni di euro relative a finanziamenti su cui i risparmiatori pagano le rate. TUTTO ALLO STATO Spazzato via dalla confisca il patrimonio immobiliare, ai risparmiatori non resta che sperare nei presunti conti segreti di Gaiatto. La Guardia di finanza continua a indagare. Si sta scandagliando nei conti esteri degli imputati che raccoglievano soldi con società croate diverse da Venice. Lo ha confermato anche ieri il sostituto procuratore Monica Carraturo, che ha discusso, limitatamente al reato di truffa, sulla posizione degli imputati che non hanno chiesto riti alternativi, anticipando la richiesta di rinvio a giudizio per Claudia Trevisan di Fossalta di Portogruaro, Massimiliano Vignaduzzo di San Michele, Giulio Benvenuti di Arzignano, Marco Zussino di Basiliano, Luca Gasparotto di Cordovado, Daniele Saccon di Mareno di Piave, Massimo Osso di Palmanova, Flavio Nicodemo di Teglio Veneto, Massimiliano Franzin di Oderzo, Moreno Vallerin di Due Carrare e Massimo Minighin di Fossalta di Portogruaro. Cristina Antonutti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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