La top manager del Medio Oriente è Silvia Vianello, direttamente da... Noventa di Piave

Giovedì 7 Marzo 2019 di Alessandro De Bon
La top manager del Medio Oriente è Silvia Vianello, direttamente da... Noventa di Piave
13
Silvia Vianello, originaria di Noventa di Piave, vive negli Emirati. Qui l'hanno premiata top manager del Medio Oriente per le sue competenze in materia di tecnologia e innovazione ed è finita tra le 100 donne italiane più influenti indicate dalla rivista Forbes. «Ero alla Bocconi a Milano, ho lavorato a Sky; poi sono arrivata qui ad insegnare Business».



IL PERSONAGGIO
Silvia anticipa il futuro. Tutto qua. In un mondo in cui le donne sono ancora maledettamente costrette a inseguire lei, da Dubai, gioca d'anticipo. È così che una donna di Noventa di Piave nel giro di una manciata di mesi è stata inserita da Forbes nella 100 Italian Women, ha vinto il Top Middle East Woman Leader degli Asian Leadership Awards e - meno di un mese fa - pure il Pioneering Woman Leader Award alla sesta edizione del World Woman Leadership Congress. E come si fa? «Studiando» assicura Silvia Vianello, esperta, professoressa e consulente di  tecnologia e innovazione, nonché coach per professionisti che vogliono far crescere la propria carriera e incrementare la loro influenza sui social.



Studiare più degli altri e prima degli altri. Quindi, di conseguenza, facendo accadere le cose prima che le facciano accadere loro. Nella vita è importante essere i primi». Ultimi studi? «Adesso sto studiando l'arabo; qui basterebbe l'inglese, ma una cultura passa dalla sua lingua, dunque è essenziale conoscerla, per capirla. Recentemente ho anche preso la licenza di pilota certificato di droni; un ramo che, applicato al business aziendale, si sta sviluppando moltissimo. Per dare consigli bisogna conoscere la materia, ovviamente, e ora che la conosco sto facendo consulenze alle aziende su come utilizzare i droni nell'abbattimento dei costi e la crescita dei profitti. Insolito per una donna? Sì, ma non è un mio problema».

QUESTIONE DI GENERE
Sentirsi fare domande declinate al femminile, sull'emancipazione, la infastidisce o lo trova necessario? «Purtroppo sono ancora necessarie, soprattutto le risposte. Io per prima ho avuto difficoltà in questo senso, ma ne ho sempre fatto un punto di forza, mai di debolezza. In Italia c'è tantissima strada da fare, qui a Dubai va meglio, ma i numeri parlano chiaro: le posizioni di potere sono ancora prerogativa degli uomini». E quindi per capire chi è Silvia Vianello bisogna capire soprattutto da dove ha iniziato. «Forse non dovrei dirlo, ma ero una piccola hacker. Un hacker buono (sorride, ndr), aiutavo le aziende a trovare le informazioni di cui avevano bisogno. Poi il diploma, la laurea, il dottorato di ricerca. Ho sempre avuto un'enorme passione per l'innovazione e piano piano ho iniziato ad aiutare le aziende a crescere, cercando di capire di che tecnologie dotarsi per il proprio modello di business».

NEGLI EMIRATI
Da lì alla cattedra il passo è stato breve. «Oggi sono direttrice dell'Innovation Center alla SPJain School of Global Management, ma la cosa di cui vado più fiera è la possibilità di dare dieci borse di studio ad altrettante ragazze e ragazzi italiani che desiderano conseguire un Master in Business, o un MBA. Sono borse che coprono interamente le tasse di iscrizione, permettono di risparmiare 30 mila euro di costi e riuscire così a studiare quattro mesi Dubai, quattro a Singapore e quattro a Sydney». Borse finanziate da lei? «Sì. Ho sempre pensato che una volta raggiunto il successo sia fondamentale ricordarsi da dove si è partiti e aiutare le persone a fare il tuo stesso percorso. E io, che ci credo così tanto, lo faccio quotidianamente; vuoi con le borse di studio, vuoi con l'iniziativa su Linkedin Un lavoro per tutti, in cui attraverso il mio network aiuto chi cerca lavoro a trovare un'occupazione. Da grande volevo esattamente fare quello che sto facendo, anzi sta andando molto meglio di quanto potessi immaginare. Aiutare gli altri a raggiungere questa stessa soddisfazione è un dovere e un piacere. Un vero leader è colui che crea altri leader».

IL RICONOSCIMENTO
Sono le parole con cui ha ritirato il Top Middle East Woman Leader. La migliore leader del Medio Oriente. «Ero in auto, mi suona il telefono e mi chiedono dove stessi andando: al lavoro!. No - mi rispondono - venga qui che la dobbiamo premiare». È stata una grandissima sorpresa: hanno scelto di premiare me, italiana, invece che una donna araba. Ho capito che ad averli colpiti, del mio profilo, è stata proprio questa attenzione al prossimo, al volontariato. Qui, dove il benessere delle persone è al primo posto, dove esiste un Ministro della Felicità, la mia attività è stata apprezzata particolarmente». Cosa rimane di Noventa di Piave in tutto questo? «Noventa è il mio asilo, le mie scuole elementari e medie; sono le mie sorelle e i miei genitori, le mie prime amicizie. È l'inizio di tutto, è il cuore. E quello no non cambierà mai. È dove ho capito che Noventa non era il mondo, che paese e paese non mi bastavano più e che quel mondo là fuori andava esplorato. Ho un account Instagram (profsilviavianello, ndr) con oltre mezzo milione di followers; lì condivido il mio amore per i viaggi. Essendo sempre in aereo ho pensato: perché non condividere anche questo? Mi sento geograficamente libera, potrei andare a vivere dall'altra parte del mondo domani. Essere cittadini globali è essenziale, non c'è confine che tenga». Qualcosa di Noventa da portare a Dubai, e viceversa. «Da casa mi porto tisane, integratori e qualche bottiglia di vino buono. Da Dubai porterei tantissime cose, soprattutto la voglia di essere primi al mondo».


ADDIO A SKY
Ma a proposito, come ci è finita a Dubai? «Mio marito ha ricevuto un'importante offerta di lavoro e abbiamo deciso di seguirla. Ero incerta, titubante; insegnavo alla Bocconi, conducevo un programma su Sky (Smart&App, la tecnologia che migliora la vita, ndr), avevo la mia società di consulenza Non credevo di poter avere più di così, e invece: poco dopo essere arrivata sono diventato Direttore marketing di Maserati per 24 paesi tra Oceania, Asia e Africa, poi sono tornata a fare ciò che ho sempre fatto in Italia, negli Stati Uniti e in Europa: la professoressa in Business School e la consulente. Venire qui è stata la grande botte di fortuna». E com'è Dubai? «È quel luogo di benessere di cui parlavo prima. Dove il benessere non è soltanto economico, non è soltanto lo sfarzo di questo qui che al semaforo ostenta il motore della sua fuoriserie (la telefonata è disturbata dal rombo di un motore che ricorda Airbus A380, ndr). Benessere è stare bene a 360°. Certo, c'è ancora un'enorme stratificazione in classi, è innegabile, ma qualunque sia la tua classe stai senza dubbio meglio di come stavi nel tuo Paese di origine. Qui ogni palazzo ha una sua farmacia aperta 24 ore su 24, idem lo studio medico e il supermercato. Il reddito? Loro e netto coincidono, lo stipendio è tuo e decidi tu come spenderlo. I servizi? L'assicurazione medica è a carico del datore di lavoro, il resto è privato, ed eccellente. Qui si vive senza pensieri». Modelli, in questa vita da leader? «Richard D'Aveni e Lucia Giovannini sono stati i mentori che con le loro esperienze e i loro libri hanno cambiato la mia visione. Un modello da raggiungere invece potrebbe essere Simon Sinek (autore dei best sellers Start With Why e Leaders Eat Last, ndr). A che punto sono? Work in progress, ma ci arriveremo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 11:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci