PADOVA - Cibo scarso e di bassa qualità, alloggi inadeguati
e sporchi, mancanza di riscaldamento e acqua calda, assistenza ai
minimi termini e anche botte e minacce per chi provava a
ribellarsi. Questo il quadro che emerge dalle indagini
sull'accoglienza dei richiedenti asilo a
Montagnana, nell'hotel Maxim's di via
Sant'Antonio e in un appartamento in via Rosa, che ha visto
ieri il Gup del Tribunale di
Rovigo Pietro
Mondaini decidere per il rinvio a giudizio di Sergio Enzini, 55
anni, originario di Torre del Greco, che aveva rilevato l'hotel
e nel 2014 aveva vinto il bando della Prefettura di Padova per
l'ospitalità, ed ai tre responsabili della cooperativa
Ecofficina, poi divenuta
Edeco,
colosso della gestione dei
migranti, il socio
emerito
Simone Borile, 49 anni, la moglie Sara
Felpati, 45enne, di Battaglia Terme, vicepresidente, ed il
presidente Gaetano Battocchio, 45 anni, di Cinto Euganeo, tutti
chiamati a rispondere delle ipotesi di frode nelle pubbliche
forniture e maltrattamenti in famiglia, perché
l'accoglienza dei richiedenti asilo è stata assimilata
alla dimensione domestica.
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