Autonomia, Salvini insiste: «Firma prima del voto delle Europee»

Venerdì 1 Marzo 2019 di Alda Vanzan
Autonomia, Salvini insiste: «Firma prima del voto delle Europee»
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L'intesa sull'autonomia differenziata tra il Governo e le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna va firmata prima del 26 maggio. E cioè prima delle elezioni europee. È il messaggio che il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha lanciato al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e all'alleato del M5s Luigi Di Maio. Un messaggio, tra l'altro, che chiarisce cosa bisogna intendere per corsia veloce per l'autonomia di cui i tre hanno parlato durante la cena a Palazzo Chigi l'altra sera. Salvini è l'unico, tra Conte e Di Maio, a fissare una scadenza certa. E, soprattutto, politicamente rilevante.
 



«Bisogna fare le cose per bene», ha detto il premier Conte, mentre il capo di Cinquestelle si è mostrato ancora più cauto: «Il percorso non sarà breve», ha detto Di Maio in un'intervista. Salvini, invece, non ha nessuna intenzione di tergiversare: «Voglio fare le cose per bene - ha detto il segretario del Carroccio - ma anche in tempi rapidi». Cosa significa bene e rapidamente? «Voglio che l'accordo tra Governo e Regioni - ha spiegato Salvini - sia firmato entro il 26 maggio e cioè prima del voto europeo. E che  dopo le elezioni vengano fatti tutti gli altri passaggi». Il che comporta arrivare, come già detto dallo stesso Salvini, all'approvazione delle intese da parte delle Camere entro l'anno.
IL CONTRATTOL'accelerazione annunciata mercoledì dopo il vertice a Palazzo Chigi diventa ora una data da segnare sul calendario. Dopo i tanti rinvii degli ultimi mesi e, soprattutto, i muri eretti dai ministeri a guidata pentastellata, l'autonomia si era infatti arenata. E anche le parole del presidente del Consiglio non davano l'impressione di una accelerazione, semmai di una riflessione con l'impegno comunque di realizzare il contratto di governo. «Sull'autonomia - ha detto ieri Conte - c'è armonia nel governo perché abbiamo le idee chiare: è nel contratto di governo, vogliamo raggiungerlo nel migliore dei modi. Siamo molto operativi, non intendiamo assolutamente rinviare le cose e ci stiamo adoperando per compiere questo percorso nel più breve tempo possibile. Siccome bisogna interloquire col Parlamento, non so se prima o dopo le Europee, l'importante è fare le cose per bene. L'importante è non perdere un giorno». E poi ha spiegato: «Non dimentichiamo che il Parlamento deve cedere delle proprie competenze sul piano dell'attività legislativa alle Regioni e quindi è giusto che l'interlocuzione con il Parlamento avvenga nel modo più rispettoso delle sue prerogative». Anche il ministro agli Affari regionali ha detto che «è importante chiudere bene»: «Se per convincere qualcuno della bontà del percorso serve un giorno in più - ha detto la vicentina Erika Stefani - che si affronti il giorno in più». Ma, ha puntualizzato, l'autonomia «non deve essere un argomento strumentalizzato né a livello elettorale né come dialettica di Nord-Sud».
Salvini, invece, ha dato il termine. «Ieri sera (mercoledì, ndr) - ha riferito il vicepremier leghista - ho detto a Conte e all'amico Di Maio che entro il fine settimana ho il dossier pronto, e poi ci confronteremo. Entro la fine di questa settimana mi aspetto le loro annotazioni finali. Tutti i ministri hanno dato il loro contributo. Sono fiducioso. C'è semmai qualche struttura burocratica che resiste perché cedere anche una piccola parte di competenza per qualcuno è uno sforzo, però sono fiducioso». Anche Salvini ha riconosciuto l'importanza di coinvolgere le Camere: «Si tratta di una riforma storica, è giusto che il Parlamento dia il suo contributo, però il più velocemente possibile».
«Il percorso non sarà breve - ha detto invece Di Maio in un'intervista a Repubblica - Ci sarà una pre-intesa approvata in Cdm dopo un vaglio politico mio, di Salvini e di Conte. Poi il presidente inizierà una trattativa con i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Infine si andrà in Parlamento e lì i presidenti delle Camere decideranno se sarà emendabile o no il testo delle intese».
Resta il fatto che le intese devono andare bene alle Regioni. A ribadirlo è stato il governatore del Veneto Luca Zaia: «Io firmo se mi piace il progetto».
Ieri, intanto, il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha parlato di autonomia con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Mi ha fatto alcune domande circa lo stato della situazione.
Se è preoccupato? No, mi è sembrato molto attento». Il procuratore della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio, ha lanciato però l'allarme: l'autonomia sarebbe «un ulteriore pericolo per la complessiva tenuta delle finanze della Repubblica e per la garanzia di analoghi livelli di servizi per tutti i cittadini del Paese».

Ultimo aggiornamento: 15:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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