La Guardia di Finanza di Trieste e quella di Pordenone hanno arrestato 5 albanesi, mettendo fine ad un traffico di cocaina che interessava il territorio di confine tra la provincia friulana e quella di Venezia. Nei confronti di due connazionali è invece scattato l'obbligo di dimora.
È pari ad un chilo il consumo in frode accertato.
Ultimo aggiornamento: 14:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA È pari ad un chilo il consumo in frode accertato.
Gli sviluppi dell'operazione 'Rubicone', avviata ad aprile dell'anno scorso avevano già portato alla denuncia a piede libero di due persone, oltreché al sequestro di circa 200 grammi di cocaina (con principio attivo quasi dell'80%), 100 pastiche di ecstasy e 10 grammi di hashish. L'organizzatore principale dello spaccio, un albanese residente nel bresciano, riceveva gli ordinativi solo tramite sms dai contenuti piuttosto criptici, su utenze in realtà intestate a soggetti fittizi, che però provvedeva a sostituire frequentemente, informandone di persona i clienti. Per evitare di imbattersi in controlli stradali delle Forze dell'Ordine, effettuava le periodiche consegne dalla Lombardia verso il nord est ricorrendo unicamente all'utilizzo del treno. Nel corso della perquisizione effettuata nell'abitazione dove viveva, gli investigatori hanno rinvenuto 150 grammi di cocaina, oltre a sostanze da taglio e ad un bilancino di precisione. Tra gli insospettabili e fedeli acquirenti della polvere bianca figurano anche ristoratori, pensionati, lavoratori autonomi e operai.