Bimbo di 2 anni picchiato dal fidanzato della madre: lei non lo porta in ospedale e il piccolo muore

Giovedì 21 Febbraio 2019 di Federica Macagnone
Bimbo di 2 anni picchiato dal fidanzato della madre: lei non lo porta in ospedale e il piccolo muore
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La vita di Mason è durata solo 22 mesi: e sono stati 22 mesi di puro inferno, trascorsi nelle mani di una madre sconsiderata, Anne Maree, che non lo curava neanche quando stava male, e di William, il suo fidanzato tossicodipendente, violento e soggetto a frequenti attacchi di collera. Sempre rimproverato e maltrattato, picchiato e abbandonato a se stesso in preda a dolori a volte lancinanti, Mason morì nel  giugno 2016, pochi giorni dopo essere stato colpito brutalmente all'addome da William, al quale Anne Maree, che non viveva con lui, spesso lo affidava.

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Colpi così violenti da provocargli gravi lesioni interne e la perforazione dell'intestino, con conseguenti attacchi di vomito, febbre alta e spasmi continui: per giorni nessuno lo ha portato da un medico, per giorni hanno lasciato che soffrisse come se la cosa non li riguardasse. Quando è morto, Anne Maree Lee, 29enne del Queensland, in Australia, e il 37enne William Andrew O'Sullivan sono finiti dritti in prigione: lui è stato condannato a nove anni, lei ha ricevuto la medesima pena in queste ore per omicidio colposo. Una terza persona, Ryan Robert Barry Hodson, che era presente al momento del pestaggio, era stata in un primo tempo accusata di omicidio colposo, ma poi le accuse sono state fatte cadere.

Una storia che appare ancora più inquietante se si pensa che pochi mesi prima della tragedia, all'inizio del 2016, Mason Jet Lee era stato ricoverato in ospedale in preda a fortissimi dolori con una frattura alla gamba, un prolasso all'ano, ferite alla testa, un raro eritema, ulcere alla bocca ascessi, peritonite, infezioni e chiare evidenze di una dieta povera: tutti segnali che avrebbero dovuto mettere in allarme i medici e la polizia su come la madre e il suo compagno trattavano il bimbo. Invece, nonostante un pediatra avesse detto di non aver mai visto nulla di simile in 40 anni di carriera, a febbraio, dopo 25 giorni di ricovero, Mason venne rimandato a casa senza che venisse avviato alcun accertamento sulla famiglia. Abbandonato anche da chi, per dovere professionale, avrebbe dovuto vigilare sull'ambiente in cui stava crescendo, il bimbo aveva ormai una sorte segnata: in tanti avrebbero potuto salvarlo, ma nessuno ha mosso un dito. 

Ora Anne Maree, che ha pianto a lungo lacrime di coccodrillo al momento della sentenza, e William si dichiarano profondamente pentiti e chiedono perdono: nessuno, però, sembra provare pietà per loro.

Lei, tra l'altro, dopo aver già scontato due anni e sette mesi in carcere potrebbe già a luglio chiedere un regime di libertà condizionata, ma alcuni magistrati sembrano intenzionati a presentare ricorso contro la sentenza per inasprire la pena. Lui, invece, vive in uno stato di terrore dopo essere stato sottoposto a una serie di aggressioni da parte di altri detenuti che gli hanno provocato la frattura di alcune ossa e un'emorragia cerebrale.

Ultimo aggiornamento: 19:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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