Ex Pp1, riparte il progetto: bonifica e cantiere per case di lusso

Venerdì 22 Febbraio 2019 di Mauro Giacon
L'area ex Pp1
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PADOVA - Stavolta ci siamo. Il sogno che dura da 15 anni si può avverare. Nel quadrilatero d’oro di Padova potrebbe nascere una nuova cittadella residenziale, allontanando il degrado in cui oggi è precipitato e che tanto preoccupa Giordani. I proprietari dell’area fra i palazzoni dell’Antoveneta, via Trieste e via Valeri, stanno per concludere i pagamenti del debito che le vecchie imprese, poi fallite, avevano con una serie di fornitori, una banca e il Comune. Sulla carta 35 milioni.
 
IL DEBITO
Così la vecchia “Progetto Ppi snc” nata proprio per quel progetto e poi in liquidazione, potrà tornare “in bonis” come si dice in gergo giuridico e ricominciare. Lo farà entro questa primavera e da quel momento “Antenore srl” i compratori costituiti dal Consorzio Stabile Pedron di Villa del Conte più altre aziende, potrà dare il via alle operazioni di bonifica dell’area.
Un’operazione costosa e delicata che rientrerà nel dare-avere con l’amministrazione pubblica, visto che l’inquinamento del sottosuolo è stato prodotto dal deposito di carbone dolce rimasto aperto fino al dopoguerra. A questo proposito i privati finiranno il lavoro che sarà affidato a una ditta specializzata e poi scomputeranno il costo dal prezzo finale. Il Comune si è cautelato anche con una fideiussione.
IL PROGETTO
È probabile che il cantiere “ambientale”, propedeutico alla costruzione, durerà un anno. Dunque nella primavera del 2020, vedremo dispiegarsi il piano vero e proprio che parte da quello che fra il 2004 e il 2005, si affacciò come un fantascientifico progetto urbanistico da 160 milioni. Nel marzo del 2004 infatti, 30mila metri quadrati dell’area d’oro furono venduti all’asta dal Comune, Giustina Destro sindaco, costo 30 milioni di euro. Ad aggiudicarseli sei imprese padovane che volevano costruire palazzi e abitazioni di prestigio con al centro due torri gemelle sdoppiate, di 108 metri, una serie di palazzoni a corona e al centro dei veri e propri cottages di città. La crisi le ha travolte.
LE FASI
Quando il Consorzio Pedron avrà concluso le pratiche finanziarie verrà revocato lo stato di liquidazione e si andrà dal giudice per confermare che il concordato è stato eseguito. Dunque si potrà ripartire con la costruzione che, sembra di capire, manterrà la cubatura, visto che è stata chiesta la proroga del piano urbanistico, ma con una modalità più adeguata ai tempi. Cioè costruzioni più “leggere” e soprattutto in divenire. 
LA PROVINCIA
C’è un ultimo punto che resta da chiarire. Nel quadrilatero, 5mila metri quadri sono di proprietà della Provincia, esito di uno scambio di proprietà con l’ex Boschetti, dove il sindaco Zanonato voleva costruire l’auditorium. Ovvero il terreno del Boschetti era della Provincia che lo dette al Comune in cambio dei 5mila metri al Pp1 con una previsione di cubatura estesa.
Ebbene la Provincia ha messo più volte all’asta il terreno partendo da 15 milioni. Non l’ha venduto nemmeno ad 8, ma si è sempre rifiutata, con il presidente Soranzo, di cederlo a meno. Fare un piano urbanistico unitario è d’obbligo per il via ad un’operazione armonica ed è per questo che il Comune ne parlerà con la Provincia, governata ora dal neopresidente Fabio Bui, per trovare una via d’uscita per una via d’uscita.
Mauro Giacon
Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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