Diamanti, truffa in grande stile a centinaia di risparmiatori del Nordest

Giovedì 21 Febbraio 2019 di Maurizio Crema
Diamanti, truffa in grande stile a centinaia di risparmiatori del Nordest
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VENEZIA Un investimento definito sicuro che si è rivelato un affare soprattutto per le banche che hanno incassato commissioni fino al 20%. L'inchiesta della Procura di Milano che ha portato a sequestri preventivi per oltre 700 milioni in cinque istituti (Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Banca Aletti) e ai danni delle due società che vendevano i preziosi (Idb, fallita nel gennaio scorso, e Dpi) e a una settantina di persone indagate (tra queste manager di istituti di credito che ricevevano regali in viaggi e reperti archeologici) avrebbe svelato una presunta truffa in grande stile ai danni di decine di migliaia di risparmiatori anche del Nordest. E l'avvocato trevigiano Maria Bruschi è pronta a far partire un'azione collettiva: «Tuteliamo gli interessi di un centinaio di risparmiatori di Veneto e Friuli che hanno comprato diamanti a prezzi gonfiati, siamo pronti ad avviare la causa entro marzo a Milano».
 REGALI AI MANAGERSecondo gli inquirenti, le cinque banche indagate nellinchiesta erano «incentivate» nel proporre i preziosi «dalle alte provvigioni che le due società», Idb e Dpi, «riconoscevano loro», ma anche dalla «fidelizzazione» dei clienti «che spesso compravano le cassette di sicurezza per conservare in deposito i diamanti». Lo scrive il pm Grazia Colacicco nella richiesta di sequestro, riportata nel decreto firmato dal gip Natalia Imarisio. Inoltre, emerge anche che «leffettivo valore delle pietre truffaldinamente vendute» si aggirava «tra il 30 e il 50% del prezzo pagato» dai clienti e «in taluni casi» era «solo il 20%». I risparmiatori, per i pm, sono stati indotti «in errore» con il «contributo determinante dei consulenti finanziari o dei direttori delle filiali» che «da anni» conoscevano e di cui si fidavano. La testimonianza agli atti dell'inchiesta di un direttore di sede del Banco Popolare è illuminante: «Nella mia carriera non ho mai visto alcun prodotto che garantisse alla banca un rendimento del 15%». Un altro direttore di filiale di Unicredit, sempre teste nell'indagine, ha spiegato che «con l'investimento in diamanti, la banca aveva un ritorno del 18%, nove molte maggiore», rispetto ad altri prodotti.
I presunti truffati, secondo il gip Natalia Imarisio, sono nell'ordine di «decine di migliaia», con un «picco» nell'area di Verona. Un giro vorticoso di milioni che ha coinvolto anche vip come il rocker Vasco Rossi, che avrebbe investito in totale 2,5 milioni i diamanti dal 2009 al 2011.
«Stiamo preparando una class action per un centinaio di piccoli risparmiatori del Veneto e del Friuli più qualcuno lombardo - spiega l'avvocato Maria Bruschi, in campo anche per i crac delle Popolari venete - che hanno comprato diamanti subendo danni in totale per circa 2-3 milioni. Puntiamo a chiedere risarcimenti sia in ambito penale che civile. Secondo noi la società che ha collocato i diamanti ha certificato il falso e la banca è corresponsabile di questa truffa, aveva l'obbligo di verificare le informazioni fornite dalle due società Idp e Dpi. Ricordo poi che gli istituti vendevano ai clienti anche le assicurazioni su futro e perdita dei diamanti. Qualche posizione è già stata sanata dopo l'intervento legale, ma non vengono rimborsati gli interessi persi e i danni morali. Ricordo che chi ha lasciato i diamanti in cassetta di sicurezza deve presentare l'insinuazione al fallimento di Idb per ottenere la restituzione dei preziosi entro l'8 marzo».
RISARCIMENTI GIÁ AVVIATIIl caso dei diamanti è emerso anni fa con una puntata di Report e ha portato anche a una condanna Antitrust nei confronti delle banche confermata dal Tar. Banco Bpm precisa che le operazioni di sequestro preventivo per circa 84,6 milioni «si riferiscono all'attività di segnalazione a Idb della clientela interessata all'acquisto di diamanti nel periodo che va dal 2003 al 2016 e dunque prima della data della fusione tra Banco Popolare e Bpm. Tali indagini riguardano anche alcuni manager o ex manager del gruppo, tra cui il direttore generale della banca, e lo stesso istituto per illecito amministrativo. La banca ha deliberato di effettuare nel bilancio 2018 adeguati accantonamenti e già da mesi ha in corso la definizione di numerosi casi». Intesa invece «ricorda di aver inviato, oltre un anno fa, a tutti i clienti interessati dalla vicenda una lettera in cui dichiarava la propria disponibilità a riacquistare i diamanti allo stesso prezzo pagato originariamente. Ad oggi il 60% circa dei clienti ha richiesto ed ottenuto la rivendita dei diamanti». E il presidente di Mps, Stefania Bariatti, ha affermato che l'istituto sta già «rimborsando al 100% i clienti».
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