Il piano: «Ruspe e pompieri a costo zero per abbattere gli edifici fatiscenti»

Mercoledì 20 Febbraio 2019
Intervento di messa in sicurezza dei vigili del fuoco in una foto d'archivio
1
UDINE - Il nodo dell'organico, soprattutto per i distaccamenti stagionali di Grado e Lignano. Ma anche la proposta di interventi quasi «a costo zero per la Regione» per l'abbattimento di edifici fatiscenti, con operazioni che servirebbero da palestra di addestramento per i vigili del fuoco impegnati nelle calamità. E, sullo sfondo (ma neanche tanto), la rivendicazione della regia dei soccorsi in capo ai pompieri, cuore di una proposta leghista per ora congelata in attesa di un tentativo di mediazione. Sono alcuni dei temi dibattuti ieri all'incontro fra i sindacalisti della Cgil Fp Cesare Palmucci, Renato Chittaro e Orietta Olivo, e i consiglieri regionali di Progetto Fvg-Ar, cui ha partecipato anche il leghista Diego Bernardis. «I vigili del fuoco potrebbero contribuire all'abbattimento di edifici fatiscenti. Potrebbero farlo come addestramento. Così la Regione risparmierebbe».L'idea è venuta a Palmucci e ha già ottenuto riscontri positivi. Per esempio da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg-Ar): «I vigili del fuoco che intervengono per calamità e terremoti hanno necessità di fare esperienza pratica».

 
Anche Bernardis giudica la proposta «interessante, ma bisogna verificarne la fattibilità.
I vigili del fuoco non chiedono di sostituirsi alle ditte specializzate o ai costruttori, ma solo di poter fare formazione. La proposta è stata giudicata interessante da tutti noi, con l'intento di verificare se sia fattibile». SOCCORSI Sarebbe stato impossibile tenere il tema fuori dalla porta, visto che il nodo della regia dei soccorsi (che i vigili del fuoco rivendicano, sostenendo la necessità di cambiare la legge regionale che, in certi ambiti, la assegna al Cnsas) è stato al centro del dibattito e anche delle polemiche delle ultime settimane. «Restiamo fermi sulla richiesta di modifica della norma regionale», dice Palmucci. All'incontro sono state anche fatte delle cifre. «Da quanto ho avuto modo di appurare in questi mesi - dice Bernardis - per gli interventi del soccorso alpino la Regione spende circa 400-450mila euro all'anno». Il leghista, senza alcuna velleità polemica, fa un esempio: «Un tecnico di elisoccorso del soccorso alpino prende un rimborso che può arrivare a circa 250 euro. Non mi permetto di dire che siano troppi o troppo pochi, non entro nel merito». Ma Palmucci si permette una staffilata: «Se è vero che un volontario prende un gettone di presenza di 250 euro, è come se facesse un secondo lavoro». Rimette i puntini sulle i Sergio Buricelli (Cnsas), che ricorda che «il tecnico dell'elisoccorso è una figura professionale specialistica, l'unica che dobbiamo pagare: è un volontario sotto contratto, responsabile dell'equipe sanitaria, a cui viene demandata la sicurezza della scena. Il suo turno, se adesso, d'inverno, va circa dalle 7 alle 17.30, d'estate può durare anche 15 ore, dalle 6 alle 21 circa». Per questo impegno prende «170 euro lordi, pari a 130 euro netti, a cui si sommano le spese di viaggio, variabili, pari a 0,31 centesimi a chilometro. Il totale può arrivare a 250 euro, comprese le spese di viaggio. Nel Nord siamo al di sotto degli standard di rimborso di altri servizi di elisoccorso». ORGANICI I consiglieri si sono impegnati a presentare una mozione, che impegni la Regione a farsi parte attiva con il ministero, per ottenere i fondi necessari a garantire la copertura dell'organico regionale e l'operatività dei distaccamenti di Lignano e Grado, che l'anno scorso è stata resa possibile solo dall'intervento della Regione. Da circa due anni, infatti, da Roma non arrivano i soldi per assumere personale discontinuo. Camilla De Mori © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 18:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci