Coltellate al giostraio per punizione, condanne per 3 anni e mezzo

Mercoledì 20 Febbraio 2019
Coltellate al giostraio per punizione, condanne per 3 anni e mezzo
BELLUNO - Condanne totali per 3 anni e mezzo. È terminato così ieri pomeriggio in Tribunale a Belluno il processo per la spedizione punitiva con accoltellamento di un giostraio alla sagra a Anzù, il 3 maggio 2016. Erano 9 gli imputati accusati di lesioni personali aggravate dall'uso di coltello e spranghe, quasi tutti della famiglia Major: 7 hanno scelto il giudizio abbreviato, che è terminato con la sentenza pronunciata ieri dal gup Elisabetta Scolozzi, nell'udienza con il pm Marco Faion. Il più giovane, il 21enne Nicola Major, reo confesso, ha patteggiato un anno di reclusione e 4 mesi di arresto per il porto dell'arma.
 
Ma ieri ci sono state anche 3 assoluzioni con formula dubitativa: il 21enne Nicola Bertoldi e i Major Alex, 27enne nato a Trento e Maurizio 53enne di Feltre. Condannati a 8 mesi di reclusione ciascuno: Alcide, detto Tarini un 62enne nato a Malo, Moreno un 55enne nato a Feltre, Giancarlo detto Lalo, 59enne nato a Pergine Valsugana, Juri 34enne feltrino. Infine un rinvio a giudizio per il 12 aprile per Andrea detto Bepi, 52enne nato a Lonigo.

L'udienza di ieri arrivava da un rinvio in cui ci furono le conclusioni: il pm aveva chiesto 2 anni e 4 mesi l'avvocato Emanuele Luppi di Verona invece l'assoluzione per i suoi assistiti. Aveva sottolineato come contro di loro ci fosse un pregiudizio per il cognome, che è lo stesso di una famiglia nomade del Veneto nota alle cronache, con cui però non c'è parentela. La difesa aveva precisato anche come i precedenti degli imputati risalissero a 10-20-30 anni fa. Il più vicino in ordine di tempo è quello di Juri: è del 2008. Anche ieri, come a tutte le udienza, tutti gli imputati erano presenti. Hanno sempre respinto le accuse e hanno proceduto al risarcimento dei danni cagionati al giostraio Roberto Agnoletto, 55 anni nato a Oderzo (Treviso), ma residente a Annone Veneto (Venezia).
Contro di lui era scattata quella spedizione punitiva dei Major: al centro il conteso posto della giostra. «Non si tratta di un'azione premeditata - aveva sottolineato l'avvocato Luppi nella sua arringa - Nessuno vuole sminuire i fatti, non avremmo mai fatto un risarcimento di 20mila euro altrimenti. Ma gli imputati sono innocenti». E oggi in Tribunale a Belluno si parlerà ancora di quella vicenda: alla sbarra ci sono Alex e Maurizio Major. Sono chiamati a rispondere dell'accusa di estorsione, sempre per la questione del posteggio per la giostra alla sagra di Anzù. Nel processo è parte civile Roberto Agnoletto, resta da vedere se la costituzione è stata revocata dopo la pace.
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