Rsa ai privati e soccorso a rischio negli ospedali di Sacile e Maniago

Martedì 19 Febbraio 2019 di Davide Lisetto
Rsa ai privati e soccorso a rischio negli ospedali di Sacile e Maniago

PORDENONE - Ancora il piano non è definitivo: l'Azienda sanitaria sta ancora studiando e valutando dove poter ottenere i risparmi - cioé dove poter tagliare circa due milioni di euro - chiesti dalla Regione per il necessario taglio dell'uno per cento della spesa sul personale. Ma tra le ipotesi dei servizi da appaltare ai privati - al fine proprio di risparmiare sugli addetti che verrebbero comunque ricollocati - c'è anche quella che vede la possibile esternalizzazione dei punti di primo soccorso degli ospedali di Sacile e di Maniago. Un servizio sanitario che finora è stato sempre gestito con personale interno dalla stessa Azienda sanitaria. L'eventuale appalto del soccorso dei due ospedali periferici si sommerebbe all'appalto delle Rsa (le Residenze assistiti anziani e per persone appena dimesse dall'ospedale) di San Vito, Azzano Decimo e Maniago: sono quelle sul territorio che vengono ancora gestite con personale interno. Inoltre, c'è la conferma: restano a rischio i 180 contratti a termine (tra medici, infermieri, Oss e amministrativi) che entro l'anno potrebbe non essere rinnovati. Sempre, ovviamente, per motivi di costi. C'è pure un'altra ipotesi: il possibile appalto degli sportelli della casse ospedaliere dove i cittadini fanno tutte le pratiche relative alle impegnative e alle visite specialistiche.
 
PRIMO SOCCORSOI punti di Primo soccorso di Sacile e Maniago non sono dei veri e propri Pronto soccorso (come quelli degli ospedali di Pordenone, San Vito e Spilimbergo): c'è comunque un servizio di emergenza per quei casi non gravissimi che non vengono dirottati sui Pronto soccorso. Funzionano durante la giornata (dalle 8 alle 20, mentre di notte è attiva un'auto medica, quest'ultimo servizio già esternalizzato) anche utilizzando le ambulanze. Se la strada sarà quella della privatizzazione sia il reparto di emergenza che le ambulanze operative di giorno a Sacile e a Maniago finirebbero in gestione ai privati. La strada dell'appalto è invece quasi certa per le tre Rsa di San Vito, Azzano Decimo e Maniago. Da quanto si è capito questo passaggio andrebbe a regime verso la seconda parte di quest'anno. Sono circa una cinquantina gli operatori che lavorano nei tre centri: addetti che saranno ricollocati, ma con tutti i disagi di ruoli e di luoghi di lavoro che questo comporterà. Ma questo è l'unico modo per evitare che quegli addetti non pesino più sulla voce personale consentendo quindi all'Azienda di ottenere quei risparmi imposti dalla Regione. Non è migliore la situazione che riguarda i circa 180 addetti con contratto a termine che rischiano di non vedere un rinnovo. Infermieri, operatori sanitari e amministrativi che andranno a casa. Su questo fronte l'Azienda - ieri c'è stato il primo incontro, seppure interlocutorio con il sindacato - ha manifestato l'intenzione di assumere i 45 operatori socio-sanitari già abilitati: queste assunzioni comporterebbero però lo stop ad almeno 33 Oss a termine.
PREOCCUPAZIONIIl sindacato ha ribadito le forti preoccupazioni espresse nelle ultime settimane. «Auspichiamo - hanno sottolineato all'incontro Cgil, Cisl e Uil - che l'Azienda trovi la strada per ridurre il più possibili i disagi e l'assegnazione di servizi ai privati».

La direzione dell'Aas5, nella trattativa con la Regione, cercherà di fare pesare il fatto che è l'unica Azienda ad avere chiuso in utile l'ultimo anno e che sarebbe più penalizzata dai tagli lineari. Sul fronte del personale parte già infatti in una situazione di svantaggio rispetto alle altre aree geografiche della regione.

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