Turisti raddoppiati in 20 anni: primi in Italia e prima "industria" regionale

Martedì 19 Febbraio 2019 di Alda Vanzan
foto di repertorio
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VENEZIA - Con quasi 70 milioni di presenze, oggi il turismo è la prima industria del Veneto, ma cosa succederà se i visitatori continueranno ad aumentare? Si andrà tutti verso il contributo di ingresso, come ha deciso Venezia, o si lascerà libertà (anche economica) di circolazione? Perché un eccesso di turismo può provocare degrado sociale e ambientale, inquinamento, appiattimento culturale, deterioramento del patrimonio artistico. Ma, al contrario, la scarsità di turismo può impoverire un'area. Se l'equilibrio tra turismo, popolazione residente e ambiente è delicato, per governarlo è dunque necessario conoscere a fondo il settore, capire come e in cosa è cambiato.

È in quest'ottica che si inserisce lo studio sul turismo realizzato dall'Ufficio di Statistica regionale intitolato Analisi del Sistema turistico del Veneto: la domanda, l'offerta, l'impatto economico, sociale e ambientale, disponibile da oggi all'indirizzo http://statistica.regione.veneto.it/pubblicazioni_elenco_altro.jsp. E un primo dato fa già riflettere: in 20 anni gli arrivi turistici complessivi in Veneto sono quasi raddoppiati. In Veneto, infatti, dai circa 10 milioni di arrivi turistici totali nel 1997 si è giunti agli oltre 19 milioni nel 2017, registrando un aumento dell'85,2% in vent'anni, pari a una crescita media annua del 3,2%. Le presenze turistiche totali sono passate dai 51 milioni del 1997 agli oltre 69 milioni del 2017, +35,3% e crescita media annua dell'1,5%.
«Siamo la Regione leader in Italia nel turismo ha detto l'assessore veneto al Turismo, Federico Caner e la conoscenza di questo fenomeno e delle sue implicazioni economiche, sociali e territoriali, è fondamentale per definire le strategie di gestione».
IL FATTURATO Il fatturato generato dalle attività produttive venete dell'aggregato turistico considerato è pari a 15 miliardi di euro nel 2015 e pesa per il 9,8% del fatturato totale italiano del settore. Le sole imprese ricettive venete nel 2015 hanno realizzato un fatturato che sfonda abbondantemente il tetto dei 3 miliardi di euro. Nel 2017, in Veneto, gli occupati in aziende turistiche del ricettivo, ristoranti, agenzie di viaggio, tour operator, trasporto aereo e marittimo di passeggeri, erano 112.400, 32 mila unità in più rispetto al 2011 (+40%). Una curiosità: se la percentuale di occupati veneti che lavorano di sera non va oltre il 22%, per gli occupati nel turismo supera il 71% e la percentuale di persone che lavorano di notte raggiunge il 40%.
GLI OSPITI I turisti stranieri in Veneto viaggiano in compagnia (solo il 20% lo fa in solitudine) e nel 2017 hanno speso complessivamente 5,9 miliardi di euro (105 euro al giorno a testa). La spesa media giornaliera più bassa si riscontra per la vacanza al mare (circa 67 euro), a cui si accompagna però la più elevata spesa totale pro capite (circa 490 euro) per effetto della lunga permanenza nei luoghi di villeggiatura (più di 6 notti). Le vacanze per cui giornalmente si spende di più sono quelle culturali (134 euro al giorno), enogastronomiche o green (circa 132 euro).
L'IMPATTO Considerando i turisti giornalieri e quelli che pernottano in strutture turistiche, si contano mediamente 46 turisti per 1.000 abitanti al giorno, valore che sale a 103 ad agosto. Sommando la presenza dei turisti a quella dei residenti, in certi periodi dell'anno si verifica che la pressione sul territorio raggiunge anche le 292 persone per kmq, quando per il solo effetto dei residenti è di 267 abitanti per kmq. Venezia a parte, l'impatto del turismo sulla popolazione è più intenso nei comprensori balneare e lago, molto al di sopra della media regionale. In agosto, in molte di queste località il numero dei turisti è superiore a quello della popolazione: 1.043 turisti al giorno ogni 1.000 abitanti al lago, 1.296 al mare. 
Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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