Giorno del ricordo, cerimonia a Basovizza. Presente Salvini

Domenica 10 Febbraio 2019
Giorno del ricordo, cerimonia a Basovizza. Presente Salvini
41

Cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza, sul carso triestino, in occasione del Giorno del ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 per ricordare le vittime delle foibe, l'esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra, alla presenza del vicepremier Matteo Salvini, del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, del presidente del Fvg Massimiliano Fedriga, del sindaco di Trieste e delle autorità civili e militari.

Prima della liturgia con la messa di suffragio celebrata dall'arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo, hanno fatto il loro ingresso al monumento nazionale i Gonfaloni di Trieste e Muggia. Presenti anche i gonfaloni della Regione Fvg e dei Comune di Duino-Aurisina. Dopo la cerimonia dell'alzabandiera, sono state deposte corone commemorative davanti alla grande foiba per rendere onore ai martiri delle foibe.

Tra le istituzioni, presenti il ministro degli Interni, Matteo Salvini, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e diversi parlamentari. Alla cerimonia presente un picchetto del Reggimento Piemonte Cavalleria e diverse associazioni combattentistiche, sodalizi patriottici e rappresentanze legate agli esuli. Oltre quattrocento - spiegano gli organizzatori - gli studenti provenienti da diversi istituti di Italia, che hanno aderito al progetto «Le tracce del Ricordo» ideato dal Comune e dalla Lega Nazionale di Trieste. Salvini ha deposto una corona di alloro in ricordo delle vittime e ha ricevuto l'applauso delle migliaia di persone presenti.

SALVINI, BIMBI FOIBE E AUSCHWITZ SONO UGUALI
«I bimbi morti nelle foibe e i bimbi di Auschwitz sono uguali. Non esistono martiri di serie A e vittime serie B». Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini a Basovizza n Giorno del Ricordo. «Non esiste un però per Auschwitz e un però a Basovizza. Sono criminali gli uni e sono criminali gli altri».

«Questa è terra sacra, questa è terra di sudore e di dolore, di onore e di memoria senza però».

Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini parlando alla Fouba di Basovizza, sul carso triestino, corso della ceriminia solenne n Giorno del Ricordo. «Da ministro - ha detto parlando a braccio e venendo più volte interrotto dagli applausi della folla presente sotto la pioggia - ho il dovere di costruire un futuro e quindi di guardare avanti, e di fare in modo che questa sia una terra di comunità e di fratellanza, di amore di accoglienza».

SINDACO TRIESTE A BASOVIZZA, DISGUSTO PER CHI NEGA
«Per non tradire ancora gli esuli fiumani, istriani e dalmati è nostro dovere ricordare». Lo ha detto il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, oggi a Basovizza nel Giorno del Ricordo. «Ora che la storia ricorda e vede con gli occhi della verità quanto accaduto in queste terre, è con grande disgusto - ha detto - che devo, dobbiamo, subire ancora dei rigurgiti negazionisti da parte di alcune associazioni dell'Anpi e vedere presunti storici negazionisti essere ospitati da realtà vicine all'informazione senza che ci sia un contraddittorio. Vi dico allora che rimuovere il ricordo di un crimine vuol dire commetterlo di nuovo. Il negazionismo può essere considerato lo stadio supremo del genocidio».


ZOCCANO, TRAGEDIA DIMENTICATA. DOVERE RICORDARE
«La tragedia dell'esodo Istriano Fiumano e Dalmata assieme all'orrore delle Foibe, sono stati dimenticati dalla storia per troppo tempo. Onorare la memoria di chi non c'è più, di chi ha lasciato tutto a causa della repressione di quei giorni, è doveroso. Così come è necessario che i nostri figli sappiano quanto è accaduto allora, affinché l'orrore patito non debba più tornare». Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia e Disabilità, Vincenzo Zoccano, alla cerimonia in occasione del Giorno del Ricordo, alla Foiba di Basovizza, sul carso triestino.


L'INTERVENTO DI LUCA ZAIA
«Penso sia fondamentale la giornata del Ricordo, perché nel ricordo dobbiamo investire sempre: quando si parla di Shoah nella giornata della memoria, quando si parla dei partigiani morti o dei massacri di popolazioni civili. Non condivido la politicizzazione di queste giornate, di chi vuol caricare di altri significati giornate di lutto dedicate a non dimenticare e a impedire ulteriori e deteriori negazionismi». Lo afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel giorno in cui si ricordano i martiri delle foibe. «La verità - aggiunge Zaia - è che oggi da destra a sinistra dobbiamo pensare non a dare un marchio, un colore politico a chi ha ammazzato o veniva ammazzato, ma la vera sfida è lavorare tutti assieme nel ricordo da un parte e dall?altra fare una grande battaglia contro il negazionismo, che coinvolge tutti gli eventi storici».

CASELLATI,LUNGO OBLIO SU VERITÀ STORICA È PAGINA NERA
«Il tentativo di far cadere per anni nell'oblio la tragedia delle foibe e dell'esodo dei istriani, dei giuliani, dei fiumani e dei dalmati italiani, è una pagina nera della nostra storia politica e della storiografia. La verità storica non può essere nascosta, è più forte di qualsiasi ideologia, di qualsiasi negazionismo». È quanto ha affermato il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in riferimento al Giorno del Ricordo che si celebra oggi. «Non dimenticare tragedie come queste è un imperativo per ogni democrazia che si rispetti. Affinché esse non si ripetano è doveroso tramandare alle future generazioni tutte le pagine della storia nazionale, anche le più difficili, le più tristi, le più inspiegabili». «La mancanza di una memoria universale e condivisa ci espone al rischio di dimenticare o sottovalutare il rischio che la logica della violenza e della sopraffazione possa tornare a prevalere sulla convivenza pacifica dei popoli», ha concluso Casellati.

Ultimo aggiornamento: 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci