Dopo la Grande Guerra si trovò disoccupato ma ebbe coraggio: così nacque la legatoria Stokel

Sabato 9 Febbraio 2019 di Paolo Cautero
Dopo la Grande Guerra si trovò disoccupato ma ebbe coraggio: così nacque la legatoria Stokel
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UDINE - Taglia il traguardo dei cent'anni l'avventura degli artigiani Stokel caratterizzata da impegno quotidiano, serietà professionale, molta passione. L'ha avviata il capostipite Giuseppe che a Trieste, sua città natale, aveva trovato impiego nella frequentata cartoleria Smolars prima e poi alla cartotecnica Modiano, il cui marchio è diventato famoso per le carte da gioco prodotte. Diventato caporeparto di quest'ultima azienda, durante la Grande guerra si ritrovò disoccupato e quindi si trasferì a Udine pronto a mettere a frutto le esperienze lavorative acquisite: vantava infatti anche l'attestato del corso di legatoria di libri conseguito frequentando, nel 1912, la Scuola industriale dello Stato di Trieste. Nel capoluogo friulano trovò in Angelo Cini, fattorino alla Banca d'Italia, il socio per aprire ufficialmente era il 16 maggio del 1919 - una piccola azienda le cui specialità venivano così catalogate da una la pubblicità di allora: Stabilimento per legatura libri, fabbrica e rigatura registri commerciali, montatura ricami, carte  geografiche su tela, buste, astucci per orefici, scatole, passepartout, sottovetri, cartonaggi. Con l'assicurazione: Massima solidità e prezzi miti. La prima sede era in via Marinoni, palazzo Orgnani, angolo via Asquini.
LA FAMIGLIAMentre la legatoria Cini e Stokel cominciava a prendere quota (riviste giuridiche, registri di enti pubblici, rilegatura atti notarili, enciclopedie, restauro libri: le attività principali), Giuseppe Stokel si sposava con l'udinese Enrica Bon. Due i figli della coppia arrivati a metà degli anni Venti: Fausto e Diego. Il primo diventato in seguito meccanico, l'altro invece entrato nell'azienda familiare nel frattempo trasferitasi in corte Savorgnan.
LA TERZA GENERAZIONEAlla fine degli anni Sessanta, con la scomparsa prima di Cini e poi del padre, a Diego Stokel è toccato il ruolo di timoniere ed anche di effettuare l'ennesimo spostamento di sede: in via Rauscedo 7/B. Avveniva nel 1971 ed è ancora lì. Solo che adesso (morto Diego cinque anni fa) le cure del laboratorio sono interamente affidate ai suoi due figli. Si tratta della terza generazione degli Stokel rilegatori in Udine. Tocca a loro gestire un mutamento operativo segnato fortemente dall'evoluzione tecnologica, con crescente predominio dell'elettronica e abbattimento del cartaceo. Certamente fra gli attrezzi ancora utilizzati figurano autentici pezzi rari come un paio di monumentali taglierine fine Ottocento e antiche presse, torchietti, un'indoratrice con cui impreziosire le copertine di volumi, ma l'evoluto computer fa bella mostra di se e viene sempre più impiegato - dovendo riuscire a coniugare rapidità di esecuzione e costi economici per soddisfare le moderne richieste che avanzano (crescenti, ad esempio, quelle di studenti universitari per confezionare testi delle tesi di laurea).
I FRATELLI«Un tempo i lavori ci venivano commissionati al bar o in osteria ricordano i due fratelli udinesi.

Oggi i contatti umani sono rarefatti e molti ordinativi viaggiano on line. Senza dimenticare le strette di bilancio sofferte da tanti enti pubblici, fra i nostri clienti maggiori, con conseguente riduzione della loro possibilità di manovra». Sicuramente la passione di Mauro e Franco costituisce una garanzia di continuità, malgrado i modi di essere artigiani siano parecchio mutati.

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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