Ciclovia del Piave: 100 km sui pedali, finanziamento europeo da 250mila euro

Mercoledì 6 Febbraio 2019 di Mattia Zanardo
Ciclovia del Piave: 100 km sui pedali, finanziamento europeo da 250mila euro
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 E' uno dei segmenti turistici in maggior crescita: i numeri di chi visita un territorio in sella ad una bicicletta sono in costante aumento, anche nel Bellunese. Per incrementarli ancor più, istituzioni, organismi pubblici e imprese locali puntano ad esempio sulla nuova ciclovia del Piave, il tracciato da 220 chilometri lungo il fiume sacro alla patria. Allo stato attuale sono percorribili circa trenta chilometri, ma, alla fine, la pista, promossa e sostenuta dal Consorzio Bim, si articolerà per un centinaio di chilometri complessivi (considerando che in alcuni tratti si raddoppierà su entrambe le rive). E proprio valorizzare il turismo slow nei territori attraversati dal corso d'acqua è l'obiettivo del progetto Piave, in una sinergia tra l'area bellunese e la Marca trevigiana. L'iniziativa, finanziata, tramite la Regione, con 250mila euro di fondi europei, conta già l'adesione di una settantina di imprese e soggetti economici del settore (ma la compagine è destinata ad aumentare) ed una quindicina di enti pubblici e privati, tra cui la Camera di commercio di Treviso e Belluno. Capofile, il Centro consorzi. In concreto, l'intento è dar vita ad una  serie di pacchetti turistici rivolti ai cicloturisti e a visitatori simili, mettendo in collegamento la Valbelluna e l'Alta Marca con le zone più note delle Dolomiti e del litorale veneziano. Oltre a vari servizi come il noleggio e la riparazione di biciclette o i punti di ristoro, caratteristica essenziale sarà l'offerta esperienziale, la possibilità, cioè, di scoprire in prima persona specialità enogastronomiche e attività artigianali artistiche tipiche, con visite in aziende e corsi.
IL CENTRO CONSORZI«Abbiamo creato una struttura organizzativa in grado di far dialogare la montagna con il mare- sottolinea Michele Talo, direttore del Centro Consorzi- . Il progetto lavora su tre macro aree: Alto Bellunese, Feltrino e area della Marca trevigiana e del Veneziano, con un referente per ognuna di queste. Un progetto che va ad innestarsi sulle progettualità già avviate dai vari partner, con l'intento di far tesoro del lavoro svolto e fare ancora un passo in avant».
IL PRESIDENTENon a caso, Mario Pozza, presidente dell'ente camerale trevigian-bellunese, ribadisce il ruolo dell'iniziativa nella più ampia opera di promozione del turismo dolce: «Il settore delle ciclovie sta dando molte soddisfazioni alle nostre realtà ribadisce In una recente riunione delle Camere di commercio montane, a Graz, in Austria, abbiamo potuto riscontrare il notevole interesse con cui, anche all'estero guardano, a quanto stiamo facendo in questo ambito».
Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 08:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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