Avvelena i genitori e si uccide:
erano morti tutti da giorni

Martedì 5 Febbraio 2019 di Luca Pozza
I due coniugi Marzaro
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ASIAGO - Ha avvelenato gli anziani genitori per poi uccidersi nello stesso modo, con una dose massiccia di psicofarmaci: terribile tragedia nella casa di Asiago. Un momento di follia ha portato via, nel giro di poche ore, due anziani coniugi, Italo Marzaro, 85 anni, in pensione da 15 anni, ex mediatore immobiliare, la moglie Ubaldina Mantovani, 83, casalinga, e la figlia Silvia, di 43 anni. 
Quest'ultima, che era disoccupata, non era sposata e ha sempre convissuto con i genitori, sia nella casa di Mirano che in Altopiano: da qualche tempo soffriva di crisi depressive e la scorsa estate avrebbe anche tentato il suicidio. Un particolare quest'ultimo che sembra avvalorare l'ipotesi, che con il passare delle ore si è trasformata in certezza, che si tratti di un duplice omicidio-suicidio in ambito familiare, che potrebbe risalire a diversi giorni prima, forse una settimana.
La coppia e la figlia si trovavano in Altopiano dai giorni prima di Natale, dove era saliti dopo aver fatto gli auguri ai loro parenti nel Veneziano, ai quali avevano annunciato di voler spostare la residenza ad Asiago. Ieri gli inquirenti, guidati dai carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza, hanno preferito non far trapelare nulla, anche per il fatto che per molte ore, sino alla tarda serata, sono proseguiti gli accertamenti all'interno dell'abitazione, in cerca di un possibile biglietto o vagliando le apparecchiature elettroniche, un pc e alcuni telefonini, le cui ultime chiamate sono ora al vaglio. La casa era chiusa dall'interno e quindi tutte le altre ipotesi sono escluse.

IL RITROVAMENTO Il rinvenimento è avvenuto intorno alle 16 di ieri da parte dei vigili del fuoco, dopo che tra la mattinata e il primo pomeriggio erano scattati due allarmi diversi. Un parente stretto, residente nel Veneziano, pare uno dei fratelli di Marzaro, li aveva cercati, senza trovarli, durante il week-end dopo non averli sentiti da diversi giorni: questa mattina, insospettito, ha allertato l'amministratore del condominio che è andato a verificare con un mazzo di chiavi, ma non è potuto entrare in quanto da dentro avevano lasciato la chiave inserita nella toppa. A quel punto ha deciso di chiamare i vigili urbani e i vigili del fuoco del distaccamento di Asiago. Ma sempre ieri mattina, al comando dei vigili, un vicino di contrada Pennar ha segnalato che da diversi giorni la casa era stranamente chiusa, pur essendo parcheggiata l'auto di famiglia.
I VIGILI DEL FUOCO Sono stati proprio i pompieri, dopo aver forzato la porta d'ingresso, a fare la macabra scoperta, escludendo subito, con le apparecchiature idonee, che a causare i tre decessi potesse essere state le esalazioni di ossido di carbonio da qualche stufetta o del camino. La prima è ad essere trovata senza vita è stata la figlia, distesa a terra nel corridoio, in un lago di sangue, provocato da una ferita alla nuca dovuta a una caduta, dopo aver perso i sensi per l'ingestione dei farmaci: sarà l'autopsia, ordinata dal p.m. Hans Roderich Blattner, salito subito in Altopiano, a fare maggiore luce sul triplice decesso. I due anziani si trovavano invece nei rispettivi letti, sotto le coperte, stroncati nel sonno a causa della dose massiccia di farmaci ingeriti. Secondo indiscrezioni l'appartamento è stato trovato in perfetto ordine, quasi maniacale: neanche un giornale o un libro fuori posto e in cucina tutto era stato lavato e sistemato nei ripiani. Poi l'ultimo tragico gesto compiuto da Silvia, che si è portata dietro a sé un mistero che nessuno potrà raccontare.
 

Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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