Eleonora non fece la chemio e morì di leucemia, genitori a processo

Martedì 29 Gennaio 2019 di Marco Aldighieri
Eleonora non fece la chemio e morì di leucemia, genitori a processo
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BAGNOLI DI SOPRA (PADOVA) - I coniugi Lino Bottaro e Rita Benini devono essere processati. Marito e moglie, residenti nel piccolo comune di Bagnoli di Sopra nella Bassa padovana, sono accusati di omicidio colposo della previsione dell'evento per non avere sottoposto la figlia Eleonora all'epoca di 17 anni e malata di leucemia alla chemioterapia.
 
I Bottaro, difesi dall'avvocato Raffaella Giacomin di Monselice, hanno impugnato davanti alla Cassazione la sentenza della Corte d'Appello di Venezia, che ha ordinato il processo ai genitori di Eleonora quando il Gup Mariella Fino li aveva prosciolti contro la volontà del procuratore aggiunto Valeria Sanzari titolare delle indagini. Lino e Rita hanno dato così vita a una battaglia contro la Procura padovana. Non hanno accettato quell'impugnazione da parte del pubblico ministero in Corte D'Appello, che di fatto li ha spediti alla sbarra per la morte della loro amata figlia. Papà Lino aveva dichiarato: «Ognuno va per la sua strada». Ma i giudici della suprema Corte, lo scorso 24 gennaio, si sono alla fine espressi in favore dei colleghi lagunari, e i coniugi Bottaro il prossimo 7 febbraio dovranno affrontare il processo davanti al giudice Marina Ventura del Tribunale monocratico.
L'ACCUSA
Secondo il procuratore aggiunto Sanzari, la volontà di Eleonora è stata manipolata dai genitori seguaci del metodo Hamer (il medico tedesco fautore della nuova medicina germanica assolutamente priva di validità scientifica e di idoneità terapeutica). Per la Procura Eleonora un po' perché si fidava dei suoi genitori e un po' perché aveva paura di affrontare la chemio, si era convinta di guarire con la medicina alternativa. Il fatto di amare la loro figlia, ancora per la Procura, non scagiona dalle loro colpe i coniugi Bottaro. Singolare era stata invece la decisione del Gup Mariella Fino, il 26 febbraio dell'anno scorso, sul proscioglimento della coppia: «Non vige nell'ordinamento una regola che imponga ai genitori di educare i figli secondo i principi culturali dominanti» ha scritto nelle motivazioni della sentenza. Insomma per il Gup mamma e papà hanno agito in buona fede e la loro figlia è stata determinata nel non voler sottoporsi alla chemioterapia, che come qualsiasi altro trattamento medico non può essere imposto. I due non avrebbero mai costretto la figlia a non sottoporsi alla chemioterapia e la loro educazione è stata sana e corretta. Ma la Corte D'Appello e la Corte di Cassazione hanno assunto una posizione differente.
IL CALVARIO
Tutto è iniziato nel dicembre del 2015 quando Eleonora aveva 17 anni. La ragazza, dopo essere stata a casa da scuola per quasi due mesi, si è recata dal suo medico di base a Bagnoli di Sopra per una visita. Nei giorni precedenti aveva sofferto di febbre e dolori alle ossa. Solo il 10 febbraio del 2016, con mesi di ritardo dall'esordio della malattia, la ragazza è stata sottoposta ad accertamenti clinici. Due giorni dopo le è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale civile di Padova, la ragazza il 26 febbraio ha ottenuto le dimissioni, proprio il giorno in cui il Tribunale per i minori ha disposto la sospensione della potestà genitoriale ordinando a papà e mamma di sottoporre Eleonora alla chemioterapia, potendo però scegliere la struttura ospedaliera. La 17enne è stata trasferita all'ospedale di Bellinzona in Svizzera, dove anche in questo caso i medici le hanno consigliato di curarsi con la medicina tradizionale. Ma si è avuto un nuovo rifiuto. Alla fine Eleonora è rientrata in Italia e il 31 luglio è stata ricoverata all'ospedale di Schiavonia a Monselice. Il 22 agosto, ormai maggiorenne, ha ottenuto il trasferimento a casa. Qui, senza la terapia del dolore e come unico supporto delle dosi di vitamina C, è morta il 29 agosto del 2016. 
Marco Aldighieri
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Ultimo aggiornamento: 12:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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