Anziani, spedizioni in corriera per andare a giocare al casinò

Domenica 20 Gennaio 2019 di Alberto Comisso
Anziani in corriera al casinò
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PORDENONE - “Venghino signori, venghino ...al casinò. L’invito è eloquente e, mentre in Regione è partita la campagna di contrasto al fenomeno delle ludopatie, nella vicina Slovenia si incentiva il gioco d’azzardo. Alcuni casinò sono disposti ad offrire cena, un ticket d’ingresso, che equivale ai soldi da “investire” nelle slot machine, e pure un’estrazione finale (con tanto di assegnazione di buoni-gioco) pur di accaparrarsi più giocatori possibili. Le case da gioco chiamano e i pordenonesi rispondono. E c’è pure chi organizza veri e propri viaggi: pullman, cena e dopocena (tra tavoli e slot machine) a soli 25 euro.  Un affare, verrebbe da dire, ma alla fine ci si rimette sempre.Anche chi vuole tentare la fortuna senza spendere troppo. Il messaggio si è diffuso rapidamente. Qualche messaggio, qualche telefonata o un semplicissimo passaparola e i posti in pullman, nel giro di qualche giorno, si sono esauriti. La prima partenza dell’anno è avvenuta venerdì alle 18, nel piazzale antisante la Sme di Pordenone. Ritorno a notte fonda. Salgono uno dopo l’altro i giocatori. Sono tutti piuttosto anziani, pensionati che risiedono in città ma anche nell’hinterland e nel Portogruarese, ma c’è anche chi ha poco più di 40 anni: è disoccupato o ha un lavoro precario e incrocia le dita sperando in una bella vincita visto che sono le bollette da pagare. La destinazione è l’hotel-casinò Carnevale di Zgornje Škofije, pochi chilometri da Trieste dopo il confine italiano. È una piccola struttura, in stile liberty: un ambiente intimo che offre anche la possibilità di pernottare ed un’area riservata al benessere. Sono prevalentemente donne sessantenni e settantenni. Alcune si conoscono, altre no. Durante il viaggio nella corriera si dialoga poco. Il pensiero è già rivolto ai tavoli da gioco e alle macchinette. Qualcuno, per ammazzare l’attesa, apre il tavolino e organizza una partita a briscola. Qui, però, non si scommettono soldi. Poco più di un’ora di viaggio e la comitiva è arrivata.
LE TAPPE
Tappa obbligatoria, prima di entrare al casinò, è al vicinissimo duty free dove è possibile acquistare prodotti senza pagare l’Iva – specie profumi e tabacchi – a costi nettamente inferiori rispetto a quelli praticati in Italia. Sono le 19.30 e al Carnevale tutto è pronto per l’inizio della serata. Prima, però, c’è la cena: il pacchetto prevede anche questo. Il menu dopo l’antipasto prevede risotto di pesce, un trancio di branzino e del pesce fritto servito con spinaci. Alle 21 si aprono le porte del casinò. Ad ognuno viene consegnato un ticket di 25 euro; tagliandi, tutti numerati, che a fine serata saranno al centro di un’estrazione. I più fortunati possono vincere anche bonus da 300 o 500 euro. Ovviamente da spendere nel locale. All’inizio vige la regola della prudenza. La maggior parte dei giocatori punta basso. Così, però, le probabilità di vincere cifre a più zeri sono limitati. Dopo i primi indugi e terminato il bonus di benvenuto offerto dal locale, gli avventori cominciano a mettere mano al portafoglio. C’è chi ha denaro contante e chi, invece, è costretto a prelevare al bancomat. La spesa per il gioco è stata contenuta – una media di 100 euro a testa – ma non va sempre così. C’è chi arriva, in una serata, a spendere anche più di mille euro senza però vincere niente. La mezzanotte è passata ed è ora di fare rientro. Nel pullman impressioni e stati d’animo sono contrastanti: c’è chi è comunque soddisfatto, anche per aver vinto una decina di euro senza praticamente aver speso nulla, e chi, invece, avrebbe sperato di sbancare. Quello che è certo è che per molti quella di venerdì non sarà l’ultima volta. E’ già partita, infatti, la caccia alla prossima serata.
Alberto Comisso
Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 14:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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