Registra compagni e prof col cellulare in aula: la punizione per lo studente è esemplare

Sabato 19 Gennaio 2019 di Mauro Favaro
I ragazzi della regazione del blog Paroe in saor durante una riunione nella sede della coop Solidarietà
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E' stato sospeso da scuola per aver registrato un video in classe con il proprio smartphone immortalando professori e compagni. Non per qualche necessità, ma solamente per prenderli poi in giro condividendo le immagini sulle chat di gruppo e sui social network. Il protagonista del fattaccio è un alunno delle medie Coletti di San Liberale. Poco prima di Natale ha portato a scuola il telefonino, in barba al divieto, e ha iniziato a registrare alcuni video di nascosto mentre era in classe. I professori, però, si sono accorti che c’era qualcosa che non quadrava. L’hanno scoperto. E a quel punto, come prevede il regolamento, è scattata la sospensione, che può andare da uno a dieci giorni, in base al tipo di infrazione.
 

Il ragazzo, però, non è rimasto a casa. L'istituto Coletti ha voluto dare un risvolto educativo alla punizione. Per tutto il periodo di sospensione, l’alunno è stato aggregato al gruppo di persone con disabilità, provenienti da vari centri diurni attorno a Treviso, che hanno messo in piedi una vera e propria redazione nella sede della cooperativa Solidarietà di via Fossaggera. E lì che nasce il blog “Paroe in saor”.
Non un semplice giornalino. Piuttosto un osservatorio sul mondo. A partire da quello della disabilità, ma non solo. L’approccio è multimediale. Il gruppo, supportato da tre educatori, ha ricavato una redazione in una sala della struttura di Santa Bona e costruisce il blog pezzo per pezzo, dai testi degli articoli alle foto e ai video, usando le tecnologie di ultima generazione: computer, tablet, fotocamere e ovviamente anche smartphone. I canali principali di diffusione sono quelli dei siti internet e dei social network. Ed è questo il valore aggiunto. Qui i ragazzi che vengono sospesi da scuola possono imparare a usare i social network in modo corretto – spiegano i redattori con disabilità che hanno fatto decollare il progetto – non abbiamo mai avuto problemi con loro. Non li troviamo irrequieti. È sempre stata un’esperienza bella e importante». La collaborazione funziona bene. Lo conferma anche Mariarita Ventura, preside reggente dell’istituto comprensivo 5 Coletti, oltre che dirigente del liceo Canova. "La sanzione deve sempre avere una finalità educativa: i ragazzi sospesi che collaborano con la cooperativa Solidarietà si assumono le proprie responsabilità facendo allo stesso tempo qualcosa di utile – spiega – ci sono i laboratori di giornalismo, così come quelli di ceramica. Attività del genere, portate avanti in gruppo, permettono la ricostruzione di valori di convivenza civile e di rispetto». L’ultimo alunno sospeso dalle medie Coletti per “violazioni digitali” è arrivato nella redazione di via Fossaggera verso Natale. Ma anche altri prima si erano aggregati alla cooperativa Solidarietà. "Uno, all’inizio, non si toglieva mai il berretto e il giubbotto – ricordano i redattori del blog – invece poi con l’andare dei giorni ha cominciato ad aprirsi. E' stato meraviglioso». La sospensione è di fatto la massima sanzione che può essere timbrata dalla scuola nei confronti di un alunno. Negli ultimi anni il problema del rapporto tra i ragazzini delle medie e gli smartphone si è ingigantito a dismisura. L'istituto comprensivo di San Liberale ha deciso di prendere una posizione molto netta. Il regolamento impone il divieto di portare gli smartphone a scuola. È questa la regola per le medie. Mentre per le elementari i problema ancora non si pone, almeno per il momento – precisa Ventura –. È prevista la sospensione per i ragazzi che usano il telefonino in classe per fare video e foto non per qualche necessità o difficoltà ma per diffondere le immagini sui vari canali per prendere in giro i professori o i compagni attraverso internet. È un uso improprio delle nuove tecnologie. Che cozza anche con il rispetto della privacy”. La redazione speciale di “Paroe in saor” è da sempre vicina alla scuola Coletti. Proprio l’anno scorso i redattori hanno realizzato un video reportage nel quartiere di San Liberale che si era mobilitato per scongiurare il rischio di chiusura delle medie per carenza di iscritti. Il lavoro, intitolato “Cosa ne pensi della tua scuola?”, è reperibile nel canale YouTube della cooperativa. «Abbiamo incontrato i professori e gli alunni, entrando anche in una classe composta a 100 per cento da giovani di origine straniera – concludono dalla redazione del blog – poi abbiamo intervistato i negozianti e i residenti nel quartiere». Alla fine, grazie all’impegno di tutti, la chiusura delle scuole medie è stata scongiurata. 
Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 09:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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