Addio a Silvano Dalla Libera, storico paladino del mais Ogm

Venerdì 11 Gennaio 2019 di Lorenzo Padovan
Silvano Dalla Libera
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PORDEDONE È morto all'età di 72 anni Silvano Dalla Libera, l'imprenditore agricolo di Vivaro che si batteva per la libertà di ricerca scientifica e l'abolizione del divieto di coltivare Ogm. È stato il primo in Italia a intraprendere azioni legali finalizzate all'utilizzo del mais transgenico ed a essere autorizzato a coltivarlo dal Consiglio di Stato. Era un punto di rifermento per molti agricoltori, ma anche per ricercatori e scienziati. Il suo nome spicca tra i relatori di numerosi convegni organizzati in Italia e all'estero sul tema delle biotecnologie applicate in agricoltura, nei quali condivideva le sue esperienze e spiegava le sue battaglie legali. Battaglie sempre portate avanti nelle aule dei tribunali, cominciate negli anni 2000, quando fondò assieme a Giorgio Fidenato l'associazione Futuragra, di cui era vice presidente. L'associazione riunisce quanti agiscono per la liberalizzazione dell'utilizzo di Ogm in agricoltura.
Aveva 12 anni quando cominciò a lavorare la terra. Ci volevano forti braccia e tanta passione per occuparsi dei campi. Una forza che a Dalla Libera non mancava. Trascinatore, coraggioso e aperto alle innovazioni, nel 2004 conobbe Fidenato a un convegno e cominciò a battersi per gli Ogm. Faceva anche parte del direttivo dell'associazione Luca Coscioni e basta connettersi con Radio Radicale per ascoltare i suoi numerosi interventi. L'altra sua grande passione era il calcio. Era stato tra i fondatori della società del Vibate, che riuniva le realtà di Vivaro, Tesis e Basaldella, della quale per anni era stato a capo. Per un periodo si era occupato soltanto della famiglia e delle sue attività imprenditoriali. Ma a giugno dello scorso anno, quando subentrarono problemi nella gestione dello storico sodalizio calcistico, ecco farsi avanti Dalla Libera. Si era reso disponibile, nonostante le precarie condizioni di salute, per rilanciare la società. Aveva fondato con un gruppo di appassionati e di dirigenti storici la Vivarina, che milita attualmente in Terza categoria.
«Abbiamo combattuto tante battaglie assieme, molte le abbiamo vinte è il ricordo commosso di Giorgio Fidenato e lui ha sempre lottato con carattere forte, coraggioso, ma non è riuscito a opporsi al male». Nel marzo del 2014 fu vittima di un'aggressione da parte di un centinaio di No global che fecero irruzione nella sua abitazione: l'episodio lo turbò molto, ma non lo fece arretrare di un passo, continuò le sue battaglie pro Ogm. Proprio nei giorni scorsi il procedimento penale nei confronti di 47 attivisti è stato archiviato perchè non è stato possibile stabilire con certezza chi avesse materialmente assaltato la casa di Dalla Libera, lanciato un fumogeno nell'abitazione del figlio e rovesciato letame all'ingresso del cortile. «La sorte gli ha risparmiato questo ennesimo dolore - ha commentato l'amico Fidenato -: era già troppo malato e non è stato possibile informarlo sull'epilogo amaro di quella vicenda». Da tempo Dalla Libera combatteva, con la tenacia di sempre, contro un tumore. Le sue condizioni negli ultimi mesi si erano aggravate e la notte tra mercoledì e giovedì è mancato nella sua casa di Vivaro. Accanto a lui la moglie Maria Teresa e i figli Gianluca e Virna. Domani pomeriggio l'addio nella chiesa parrocchiale di Vivaro.
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