VENEZIA - A vederlo così, spoglio, la fatica più
grande è quella di immaginarlo anni fa, brulicante di
persone con un vociare continuo a fare da sottofondo alle offerte
urlate da dietro ai banchi di ghiaccio grattugiato su cui mettere
in mostra il ben di Dio pescato nella notte. Perché
l'effetto che il
mercato di Rialto fa,
è quello di un immenso contenitore dal passato glorioso, ora
svuotato della sua essenza più pura e delle relazioni
sociali date dal commercio su cui si è fondato l'animo
di Venezia. L'ultima a chiudere - sinonimo di una crisi di cui
sembra difficile vedere la fine - è stata
la
pescheria Le perle del mare, che ha abbassato la serranda
nei giorni scorsi. «Abbiamo chiuso per problemi interni tra
soci - spiega Paolo Zane, pescivendolo da una vita - Il mercato del
pesce è quello che è, così come quello della
frutta e verdura. Si tratta di un luogo da ripensare in tutto e per
tutto. Basta vederlo ilo
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