Migranti, bufera sulle frasi di Baglioni. Salini: «Collaboriamo». Insorge il Pd

Giovedì 10 Gennaio 2019
Baglioni sui migranti, bufera sul web: il Pd insorge, gelo tra i vertici di Raiuno

Aria di bufera su Sanremo 2019. Il giorno dopo le affermazioni sui migranti e sui politici (passati e presenti) del direttore artistico del festival Claudio Baglioni, il dibattito, tutto politico, continua a tenere banco anche sui social.

E c'è da scommettere che l'onda lunga arriverà fino ai giorni della manifestazione (5-9 febbraio), la prima sotto la bandiera gialloverde del governo targato Lega e Movimento 5 Stelle. 

Claudio Baglioni polemico sui migranti: «Siamo alla farsa». Salvini replica: «Canta che ti passa»
 
Dopo le dichiarazioni di Baglioni («sui migranti siamo alla farsa») e l'attacco frontale del ministro dell'Interno Matteo Salvini («pensi a cantare»; oggi invece nel mirino è finito Fabio Fazio: «probabilmente guadagna in un mese quello che il ministro guadagna in un anno. Non farei mai cambio, ma pretendo rispetto»), la Rai getta acqua sul fuoco della polemica e per bocca dell'ad Fabrizio Salini conferma il «clima di piena collaborazione» con il cantautore e blinda l'evento. «Il Festival è patrimonio degli italiani. Il mio compito, e quello della Rai, è garantirne la qualità e il successo - scrive su Twitter l'ad - stiamo lavorando per far sì che il direttore artistico, in un clima di piena collaborazione, possa realizzare, insieme a Rai1, un festival in linea con le aspettative del grande appuntamento». Archiviata, dunque, qualunque ipotesi di 'epurazionè del direttore artistico rimbalzata in indiscrezioni di stampa. Meno accomodante, solo qualche ora prima, era stata, in una lettera inviata a Dagospia, la direttrice di Rai1 Teresa De Santis, colta alla sprovvista, alla sua prima uscita pubblica alla guida di Rai1, dalle esternazioni di Baglioni. «Sono solo canzonette, o almeno dovrebbero esserlo. Invece, e non solo per responsabilità di Claudio Baglioni, sono state trasformate nel solito comizio», scrive De Santis, aggiungendo: «mi preme ricordare che Rai1 si chiama rete ammiraglia perché è la rete più importante e produttiva dell'azienda, guai ad attaccarla senza sapere che ci rimette l'intera Rai». Lettera che non è piaciuta all'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai. «Non solo non smentisce ma addirittura accusa Baglioni di aver condiviso la responsabilità del solito comizio». 



«Se qualcuno pensa di aprire in Rai una stagione di epurazione sulla base delle opinioni troverà la nostra più ferma resistenza», afferma il segretario Vittorio di Trapani. Una querelle che infiamma anche l'opposizione di governo, con il Pd che, a difesa di Baglioni, invoca l'intervento della Commissione di Vigilanza Rai accusata di «silenzio tombale». Ma il presidente Alberto Barachini non ci sta: «Sto lavorando, non commento i retroscena né le provocazioni nei miei confronti». E si spaccano anche i consiglieri di amministrazione: da una parte Rita Borioni difende Baglioni («Non ci si può offendere: è la democrazia, l'articolo 21 della nostra Costituzione tutela la libertà di opinione. Non può essere una colpa avere un'opinione diversa dalla maggioranza di governo. 

 

La Rai deve essere il palco per tutte le voci, altrimenti è tv di regime»), dall'altra Giampaolo Rossi che ha trovato «del tutto fuori luogo le parole» del cantautore («In una conferenza stampa è legittimo che i giornalisti facciano domande. Credo però che sia anche altrettanto giusto non rispondere. Il festival non è una tribuna politica»). Intanto, sul fronte dello spettacolo, sfuma il sogno di avere Checco Zalone. «Io superospite? Sono balle. Non ho il coraggio di andare all'Ariston, è un palco difficilissimo. E poi sarò in Kenya a girare il mio prossimo film, come faccio a tornare?», ha detto alla trasmissione di Radio2 'I Lunaticì. Smentisce ogni trattativa anche il produttore dei suoi film Pietro Valsecchi: «È una fake news, come se io annunciassi che Claudio Baglioni interpreterà una nuova serie della Taodue...».​  

Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 14:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA