Campanile ingabbiato dopo 3 anni
Il parroco accusa: «Città immobile»

Venerdì 4 Gennaio 2019 di Susanna Salvador
Il campanile di San Giorgio ancora con le impalcature dopo oltre tre anni
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PORDENONE - Devono essere eseguiti gli ultimi conteggi, poi si saprà la cifra esatta. Ovvero quanto hanno donato i parrocchiani per il restauro e i lavori del campanile di San Giorgio. Un pezzo di storia pordenonese del quale la città è orfana dal maggio del 2016, da quando il campanile è stato privato della statua raffigurante il Santo ed è ancora ingabbiato dalle impalcature. Ma il parroco, monsignor Roberto Laurita, si sbilancia e accusa.  «I 35mila euro raccolti sono frutto quasi interamente delle donazioni dei fedeli del San Giorgio. La città non si è mossa, chi si è mosso sono stati solamente i parrocchiani e un industriale, uno solo, di Casarsa, che peraltro è un mio amico personale». E lo stesso ragionamento, senza fronzoli, il monsignore lo fa per rispondere a una domanda: Perchè non organizzare iniziative, come fanno altre parrocchie anche di piccoli comuni, per raccogliere fondi? Pesche di beneficenza, magari anche una grigliata? «Non c’è tradizione in questo senso. Abbiamo lanciato una campagna “Donate un mattone per il campanile di San Giorgio” alla quale, ripeto, hanno risposto solo i parrocchiani. Una grigliata? Conoscete Pordenone, vero... Si rischia di avere tanta carne senza clienti». Più che trasmettere amarezza, le parole del parroco del San Giorgio raccontano una città che sembra non essere particolarmente interessata da questa “vistosa” assenza. 
I SOLDI DELLA VENDITA
Monsignor Laurita non si sottrae a una domanda scomoda, che molti pordenonesi si sono posti e si pongono ancora: che fine hanno fatto i soldi della vendita dell’ex canonica? Perché non sono stati utilizzati quelli per il campanile? Che non sia sparito nulla lo mette in chiaro subito, e non è difficile immaginare un sorriso sul suo volto. «Non ho alcun problema, anche perché si sta poco a fare i conti - prosegue il parroco di San Giorgio -. Si tratta di due milioni, dei quali un milione e centomila euro sono serviti a ripianare il grosso buco che ho trovato quando sono arrivato in questa parrocchia, dietro al quale c’erano le opere parrocchiali e la gestione della scuola, sempre della parrocchia (e frequentata da generazioni di pordenonesi ndr) - precisa -. Restano quindi 900 mila euro con i quali poter gestire negli anni le opere parrocchiali (si parla di 43mila euro per anno), tutte. Non è sparito nulla, ovviamente. È tutto a bilancio».
LO STATO DEI LAVORI
In mezzo a tante incertezze e amarezze una notizia positiva questo inizio d’anno la regala. Sempre attraverso le parole di monsignor Laurita: «Il restauro della statua di San Giorgio sarà completato tra poco. E tornerà subito al suo posto sopra il campanile, dove sono terminati i lavori nella parte sommitale. Il resto del cantiere sarà ultimato dopo, una volta che saranno reperiti i fondi necessari». E quindi per sentire di nuovo il suono delle campane si dovrà atendere ancora. Soldi, sempre loro il grande problema, vista la scarsa risposta all’appello rivolto ai pordenonesi. La Regione ha concesso un contributo di 300 mila euro, 40mila dal Bando di restauro della Fondazione Friuli ai quali si aggiungono i 35mila frutto delle donazioni dei parrocchiani.
LA STORIA
“Era il 1961 quando il “nuovo” San Giorgio fu collocato sul campanile dopo essere stato esposto per qualche tempo alla sua base affinché tutti lo potessero ammirare e fotografare - ha scritto Nico Nanni in un articolo su Il Gazzettino -. Per issare la statua in cima fu necessario l’utilizzo di un elicottero, per l’epoca una grande novità”. Ma le origini della chiesa di San Giorgio sono ben più antiche. Nel Cinquecento fu costruita “la nuova chiesa dei borghi, la nuova parrocchia a servizio della prima espansione della città fuori dalle mura” (le mura, un altro simbolo dell’antica Portus Naonis distrutto dall’uomo). Per quanto riguarda invece le campane, “mute” ormai da quasi tre anni, erano state zittite già nel 1957 quando, “a causa del pericolo rappresentato dalla vecchia statua di San Giorgio, la cui struttura in legno era marcita a causa dell’acqua filtrata tra le lamine di rame che la ricoprivano”. La statua attuale, ora in ritrutturazione, è opera degli scultori Pierino Sam e Giulio Piccini e degli artigiani Pietro Gorasso (rame) e Mario Plai (ferro). Non va poi dimenticato che il campanile è opera dell’architetto Gian Battista Bassi, progettista anche della facciata della chiesa, che lo progettò nella seconda metà dell’Ottocento.
Susanna Salvador
Ultimo aggiornamento: 13:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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