Tuffo ai Buranelli, il 24enne accusato di atti osceni: «Ora querelo io»

Lunedì 31 Dicembre 2018 di Paolo Calia
Tuffo ai Buranelli, il 24enne accusato di atti osceni: «Ora querelo io»
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TREVISO - E adesso querelo io. Il 24enne che lo scorso primo settembre ha avuto la bella idea di farsi un tuffo tutto nudo nel canale dei Buranelli assieme ad altri tre amici, e per cui si è preso una denuncia per atti osceni in luogo pubblico e 10mila euro di multa, ha deciso di querelare chi, alle 2,30 di mattina, lo ha ripreso con il telefonino diffondendo poi il video su alcuni social. Dopo mesi passati a subire, dopo aver tentato invano la strada delle scuse pubbliche nella speranza di strappare almeno una riduzione della maxi multa se non proprio un vero perdono, adesso il giovane ha scelto di passare al contrattacco. E, assieme al suo avvocato Fabio Capraro, ha deciso di puntare chi ha svelato tutto quanto.
L’ACCUSA
Il 24enne basa la sua denuncia su un fatto: non ha mai autorizzato nessuno a riprendere le sue gesta e, men che meno, a renderle pubbliche sui social. «È evidente - dice - che mai e poi mai abbia dato alcun consenso a che terze persone mi riprendessero al momento dell’atto e che, soprattutto, detta “bravata” venisse divulgata online. Tutto ciò mi ha cagionato un notevole imbarazzo ma soprattutto ha leso la mia immagine». Il ragazzo, studente universitario residente in un comune della cintura urbana, invoca quindi la difesa della privacy. Una denuncia che farà sicuramente discutere ma che porta, nuovamente, sotto i riflettori un caso che ha fatto molto discutere.
LA VICENDA
Il tuffo della discordia è avvenuto il primo settembre scorso, un sabato. Il 24enne assieme ad altri tre amici, dopo una serata passata a festeggiare la fine di una sessione di esami universitari, verso le 2,30 decise di darsi una rinfrescata con un bel tuffo nel canale proprio di fronte a Ca’ Sugana. A quanto pare lui e un altro componente dell’allegra brigata si sono immersi nell’acqua, ma il video della discordia immortala solo lui che esce dal canale nudo, si asciuga e si riveste. Le immagini, nel giro di poche ore, sono finite sui social e sono arrivate al sindaco Mario Conte, che non la prese per niente bene. Buttarsi nei Buranelli, in un’estate dove già la discutibile moda dei tuffi nei canali veneziani aveva sollevato sdegno in tutta Italia, venne considerato un affronto. Immediate le indagini della Polizia locale per dare un volto ai colpevoli. Gli investigatori, utilizzando le telecamere piazzate in centro, non ci misero molto a individuare il gruppetto e a dare un nome al giovane immortalato mentre era a mollo. Nel frattempo il sindaco aveva lanciato un appello invitando il colpevole a farsi avanti spontaneamente e chiedere scusa. In quel caso ci sarebbe stato un perdono e la possibilità di evitare la salatissima sanzione in cambio di un periodo medio-lungo come volontario in uno dei tanti servizi di cui si occupa il Comune. Ma nessuno si è mai fatto avanti e il giovane, una volta individuato a contattato dagli agenti della Polizia locale per recarsi al comando, ha declinato l’invito. A quel punto è scattata la denuncia e la relativa multa da 10mila euro. 
SCUSE
Il resto è storia recente, compresa la lettera di scuse recapitata al sindaco e poi diffusa pubblicamente.

Un atto che mirava ad ammorbidire gli animi ma che, invece, ha ottenuto l’effetto contrario: rendere ancora più inamovibile la posizione del sindaco che, oltretutto, poco avrebbe potuto fare perché la sanzione legata al reato depenalizzato di atti osceni in luogo pubblico, viene incassata direttamente dallo Stato e non dal Comune. Di perdono, insomma, nemmeno l’ombra. E adesso la nuova puntata: il tuffatore se la prende con chi ha divulgato il breve video da cui è partito tutto, immagini che hanno portato il lato peggiore di Venezie nei piccoli canali trevigiani.

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