Botti di Capodanno, in una notte rilasciata diossina pari a quella di 120 inceneritori in un anno

Domenica 30 Dicembre 2018 di Alessia Strinati
Botti di Capodanno, in una notte rilasciata diossina pari a quella di 120 inceneritori in un anno
9
A volte pericolosi, uno stress per animali e anche dannosi per l'ambiente. I botti di Capodanno, tradizionali in diverse parti del mondo, pare costino molto caro all'ambiente: è stato stimato che in una sola notte, i botti esplosi tra Posillipo e Capo di Sorrento rilasciano una quantità di diossina pari a quella prodotta in un anno da 120 inceneritori. E si parla solo di una minima zona dell'Italia, certo una di quelle in cui la tradizione dei botti di fine anno è più sentita, ma non certo l'unica.

La tradizione vuole che questi botti e le loro scie luminose siano di buon auspicio per l'anno che arriverà, ma hanno comunque delle conseguenze. Dal 2013 sono in diminuzione in Italia i morti per i botti ma aumentano i feriti  e restano comunque alti i casi di menomazioni o ustioni soprattutto tra i bambini. Da qualche anno, inoltre, molti animalisti si battono per l'eliminazione dei botti o per la sostuituzione con soluzioni più silenziose che non diano fastidio agli animali domestici che ogni anno sono costretti a vivere questo forte stress. Ogni anno, poi, spaventati dal rumore che avvertono più degli umani, muoiono almeno 5.000 animali, e di questi, specifica il Wwf, circa l’80% sono selvatici, soprattutto uccelli.

Il fenomeno non è solo italiano, a Londra, nel 2000, i fuochi per le celebrazioni del millennio immisero nell’aria più veleni di quanti, in un secolo, ne avrebbe potuto produrre un ipotetico inceneritore europeo. Quindi viene da chiedersi: va bene la tradizione, ma sono proprio indispensabili?
Ultimo aggiornamento: 19:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci