A volte pericolosi, uno stress per animali e anche dannosi per l'ambiente. I botti di Capodanno, tradizionali in diverse parti del mondo, pare costino molto caro all'ambiente: è stato stimato che in una sola notte, i botti esplosi tra Posillipo e Capo di Sorrento rilasciano una quantità di diossina pari a quella prodotta in un anno da 120 inceneritori. E si parla solo di una minima zona dell'Italia, certo una di quelle in cui la tradizione dei botti di fine anno è più sentita, ma non certo l'unica.
La tradizione vuole che questi botti e le loro scie luminose siano di buon auspicio per l'anno che arriverà, ma hanno comunque delle conseguenze. Dal 2013 sono in diminuzione in Italia i morti per i botti ma aumentano i feriti e restano comunque alti i casi di menomazioni o ustioni soprattutto tra i bambini. Da qualche anno, inoltre, molti animalisti si battono per l'eliminazione dei botti o per la sostuituzione con soluzioni più silenziose che non diano fastidio agli animali domestici che ogni anno sono costretti a vivere questo forte stress. Ogni anno, poi, spaventati dal rumore che avvertono più degli umani, muoiono almeno 5.000 animali, e di questi, specifica il Wwf, circa l’80% sono selvatici, soprattutto uccelli.
Il fenomeno non è solo italiano, a Londra, nel 2000, i fuochi per le celebrazioni del millennio immisero nell’aria più veleni di quanti, in un secolo, ne avrebbe potuto produrre un ipotetico inceneritore europeo. Quindi viene da chiedersi: va bene la tradizione, ma sono proprio indispensabili?
Ultimo aggiornamento: 19:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA La tradizione vuole che questi botti e le loro scie luminose siano di buon auspicio per l'anno che arriverà, ma hanno comunque delle conseguenze. Dal 2013 sono in diminuzione in Italia i morti per i botti ma aumentano i feriti e restano comunque alti i casi di menomazioni o ustioni soprattutto tra i bambini. Da qualche anno, inoltre, molti animalisti si battono per l'eliminazione dei botti o per la sostuituzione con soluzioni più silenziose che non diano fastidio agli animali domestici che ogni anno sono costretti a vivere questo forte stress. Ogni anno, poi, spaventati dal rumore che avvertono più degli umani, muoiono almeno 5.000 animali, e di questi, specifica il Wwf, circa l’80% sono selvatici, soprattutto uccelli.
Il fenomeno non è solo italiano, a Londra, nel 2000, i fuochi per le celebrazioni del millennio immisero nell’aria più veleni di quanti, in un secolo, ne avrebbe potuto produrre un ipotetico inceneritore europeo. Quindi viene da chiedersi: va bene la tradizione, ma sono proprio indispensabili?